La Nuova Sardegna

Sanciu: le accuse contro di me nascono da una cospirazione

di Giampiero Cocco

Il commissario dell’Autorità portuale di Olbia e il ministro dei Trasporti indagati per abuso d’ufficio Lupi ribadisce: la scelta è stata fatta fra i tre nomi che gli enti locali avevano indicato per la presidenza

01 marzo 2014
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OLBIA. Il siluro giudiziario che ha semiparalizzato la plancia di comando dell’Autorità portuale di Olbia, un ente di Stato che ha competenza sui tre principali porti del Nord Sardegna, Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres, non ha apparentemente scalfito la dura scorza del commissario Fedele Sanciu, buddusoino purosangue. Il quale, assistito dall’avvocato Marco Piliu, ha spiegato ieri pomeriggio che la sua nomina – contestata in un esposto giunto sul tavolo del magistrato inquirente il 5 febbraio scorso e firmato da Andrea Viola, ex consigliere provinciale del Pd e attuale membro della minoranza nel Comune di Golfo Aranci – «non può essere messa in discussione in quanto perfettamente conforme e attinente alle norme vigenti in materia di affidamento di incarichi pubblici». Spiega l’avvocato Marco Piliu: «La notizia dell’iscrizione del mio assistito sul registro degli indagati, al pari di quella del ministro proponente, il ministro Maurizio Lupi, è stata appresa attraverso i mass media. Attendiamo, fiduciosi, di conoscere gli atti che hanno portato il magistrato a procedere doverosamente nel caso in questione, certi sin d’ora che l’intera vicenda avrà un esito positivo per il mio assistito, che non ha concorso tantomeno istigato alcun abuso d’ufficio. In relazione alla seconda vicenda processuale, quella relativa all’abitazione privata dell’onorevole Fedele Sanciu – prosegue l’avvocato –, ribadiamo la nostra totale estraneità a qualunque forma di abuso edilizio che viene contestato. Non soltanto abbiamo contezza di non aver mai commesso alcun illecito penale, ma siamo in attesa, in un momento di gravi difficoltà organizzative quali quelle causate a Olbia dal’alluvione, delle autorizzazioni comunali già richieste a suo tempo e in corso di licenziamento da parte dei competenti uffici tecnici comunali e regionali. Fedele Sanciu – ha concluso il difensore Marco Piliu – non ha necessità alcuna di falsificare o ampliare la sua già più che comoda residenza di campagna, che si estende per oltre seicento metri su tre livelli. Tutto regolarmente autorizzato da decenni».

Sin qui le reazioni della difesa di Fedele Sanciu, che si dice certo d’essere al centro di una cospirazione a suo danno e dell’autorità portuale, la cui attuale dislocazione e gestione darebbe fastidio a un non meglio precisato gruppo di persone, prima tra tutte l’avvocato golfarancino Andrea Viola, il quale ha presentato un esposto nei suoi confronti contestando la nomina per carenza di titoli. L’ex senatore del Pdl non nasconde di avere la licenza di terza media, ma sostiene d’aver acquisito, nella sua lunghissima attività di amministratore pubblico e privato, quelle esperienze specifiche in materia di trasporti e problematiche legate alla portualità e gestione del personale che lo mettono alla pari dei presidenti nominati delle Autorità portuali di La Spezia, Genova, Ancona, Bari.

«Manager pubblici d’altissimo profilo professionale e tutti, nessuno escluso, senza un titolo accademico quale la laurea. Ma questa non è prevista per la presidenza o, come nel mio caso, per la gestione commissariale straordinaria dell’autorità portuale». Dal canto suo il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, raggiunto a Roma dall’eco dell’iscrizione sul registro degli indagati per la nomina del commissario olbiese, ha fatto sapere attraverso la sua segreteria particolare che «la nomina di Fedele Sanciu a commissario dell'Autorità portuale per il Nord Sardegna è del tutto regolare. Il nome di Sanciu – spiegano dal Ministero – è stato scelto all'interno della terna indicata dagli enti locali per la presidenza dell'Autorità portuale del Nord Sardegna. Sanciu è stato nominato commissario il 5 settembre 2013, ed il suo mandato scadrà tra pochi giorni, il 6 marzo».

Nel frattempo gli uffici del dicastero delle infrastrutture e trasporti mettono a disposizione della magistratura ogni documento necessario per fare chiarezza sul caso mentre sulle nomine in scadenza «il ministero sta lavorando, in tema di portualità, a un radicale progetto di riforma che riduca drasticamente il numero delle Autorità portuali. Le attuali 24 presenti sul territorio nazionale sono troppe – dicono dal ministero– e a breve il numero sarà sfoltito».

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