La Nuova Sardegna

lettera

«Forestale, vertici non indagati»

Il comandante Masnata: intensa collaborazione con i magistrati

24 gennaio 2014
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L’articolo “Morte del poliziotto, indagati i vertici della Forestale», pubblicato il 22 gennaio, nel riportare la notizia sulle indagini della Procura di Nuoro sulla morte del compianto agente della polizia di Stato Luca Tanzi per il crollo del ponte sulla strada Oliena-Dorgali, contiene nel titolo e nel testo affermazioni non veritiere, fortemente lesive del prestigio del Corpo forestale e dei relativi vertici.

Infatti non rispondono in alcun modo al vero le affermazioni secondo le quali:

i vertici della Forestale siano stati indagati per vicende legate all’alluvione del 18 novembre 2013 e tanto meno per la morte del compianto agente Luca Tanzi, come affermato a caratteri cubitali nel titolo in prima pagina;

sia stato effettuato qualsivoglia sequestro disposto dalla magistratura o comunque dalla polizia giudiziaria di computer, di file ovvero di qualunque documento presso il Corpo forestale;

sia stato disposto e/o effettuato qualsivoglia interrogatorio a carico dei vertici di questo Corpo, Dr Carlo Masnata e Dr Silvio Cocco;

che pertanto gli stessi vertici siano stati iscritti nel registro degli indagati. Si comunica invece che il 3 dicembre 2013 il comandante del Corpo forestale Dr Masnata, ha reso in prima persona informazioni testimoniali e ha fornito su disposizione del pubblico ministero tutta la documentazione utile, reperibile presso i propri uffici.

Tale fatto denota l’adempimento di intensa collaborazione del vertice della Forestale nei confronti della magistratura e della polizia di Stato e dunque non si presta in alcun modo a essere travisato e sovvertito.

Carlo Masnata

Comandante del Corpo forestale

Condividiamo le parole del comandante del Corpo forestale per quanto riguarda “l’intensa collaborazione”, ma è proprio in questo contesto di “intensa collaborazione” che gli investigatori inviati dalla Procura della Repubblica di Nuoro hanno prelevato i file relativi a quanto accaduto il 18 novembre. Il prelievo è stato fatto dai computer dell’azienda e così come in altri momenti dell’inchiesta, la documentazione è stata posta sotto sequestro da parte dei magistrati che dovranno analizzarla e valutarla. Anche un sequestro può quindi essere fatto in un contesto di “intensa collaborazione”. (plp)

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