La Nuova Sardegna

Un siluro dall’Europa: a picco la Flotta sarda

di Luca Rojch
Un siluro dall’Europa: a picco la Flotta sarda

La Commissione condanna la Saremar a restituire 10,8 milioni di euro Ma il governatore attacca: «L’Ue è in mano ai burocrati e alle lobby private»

23 gennaio 2014
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CAGLIARI. Doping di Stato. L’Unione europea non ha dubbi, la Saremar dovrà restituire 10,8 milioni di euro. Aiuti illegittimi che la compagnia di navigazione ha ricevuto dalla Regione, proprietaria della società. Per l’Europa quelle risorse iniettate nelle casse della Saremar hanno alterato le regole del mercato.

La reazione. La Regione dichiara guerra. «L’esito dell’indagine Ue non la esclude ma anzi legittima la Flotta sarda – dice il governatore Ugo Cappellacci –, anche se questa decisione suscita dubbi e ci induce a pensar male». Il presidente della Regione attacca la Commissione. «L’Europa è in mano ai burocrati e alle lobby private, non ci arrendiamo andiamo avanti a combattere per Ue dei cittadini». Cappellacci annuncia anche due ricorsi, uno di fronte alla Corte di giustizia, l’altro davanti al Tribunale europeo.

Due siluri. Alla Commissione bastano un paio di siluri per affondare la Flotta sarda. Nel documento Bruxelles punta il dito contro la Saremar, e anche contro la Regione. Obbliga la spa dai conti in perenne affanno a restituire 10,8 milioni di euro. Soldi che la società ha ricevuto tra il 2011 e il 2012 dalla stessa Regione per mantenere accesi i motori dei traghetti, ma che per Bruxelles sono un aiuto di Stato illegittimo. La Commissione muove due accuse alla Regione. L’aver versato capitali, oltre 6 milioni di euro, in condizioni diverse da quelle di mercato. E la “compensazione” con 10 milioni di euro, una sorta di contributo, per la copertura di alcune tratte tra la Sardegna e la penisola. Questi due aiuti hanno procurato a Saremar, secondo l’Europa, un indebito vantaggio economico rispetto ai concorrenti, le altre compagnie che coprono le rotte tra la Sardegna e la penisola. «Per porre rimedio alla distorsione della concorrenza che si è creata – riporta il documento –, Saremar deve restituire l’indebito vantaggio, di cui ha beneficiato, dell’importo totale di circa 10,8 milioni di euro».

L’affondo di Almunia. Non manca l’affondo del vicepresidente della commissione Joaquin Almunia contro il sistema utilizzato dalla Regione per finanziare la Flotta Sarda. «Gli Stati membri e le autorità regionali sono liberi di finanziare servizi di interesse economico generale. Ma, come previsto dalle norme Ue, il finanziamento deve essere trasparente e basato su obblighi di servizio pubblico chiaramente definiti».

Le contestazioni dell’Europa. In questi anni la Regione ha continuato a pompare euro nelle casse della compagnia per mantenere i conti in linea di galleggiamento. Ma su queste operazioni si sono accesi i riflettori della Commissione.

I 6 milioni. Nel 2012 Saremar ha ricevuto dalla Regione 6,1 milioni di euro. Un capitale che nessun investitore privato in normali condizioni di mercato metterebbe in un simile progetto. Un aiuto di Stato che ha dato un vantaggio economico a Saremar rispetto ai concorrenti. Ma la Commissione contesta anche un altro aspetto. Le risorse potevano essere date dalla Regione solo se la compagnia avesse presentato un piano di ristrutturazione della società.

I 10 milioni. La lente di ingrandimento di Bruxelles finisce su una seconda operazione. Il versamento di 10 milioni di euro a Saremar, tra il 2011 e il 2012, come compensazione sul costo delle due rotte di collegamento fra la Sardegna e la penisola. Un tipo di finanziamento che viola le regole dettate dall’Europa. La compensazione può essere data per i costi netti sostenuti dall’azienda per svolgere il servizio pubblico. Ma quando la Regione ha dato l’incarico alla Saremar di coprire le tratte non ha indicato né quali erano gli “obblighi di servizio”, né quale fosse il meccanismo di compensazione. «La Commissione ha concluso che Saremar non ha diritto a una compensazione e deve rimborsare le somme ricevute», riporta lapidario il comunicato.

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