La Nuova Sardegna

Fondi gruppi Sardegna, l’indagine accelera: arresti in vista

Fondi gruppi Sardegna, l’indagine accelera: arresti in vista

I pm temono i tentativi di inquinamento delle prove. Sequestrata Montblanc a Randazzo, Renato Lai la restituisce

18 dicembre 2013
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CAGLIARI. C’è un arresto in vista: forse oggi, forse domani. Certo è che dopo le diciannove perquisizioni di lunedì e l’avviso di garanzia ad altri cinque consiglieri regionali l’inchiesta giudiziaria sui fondi ai gruppi politici regionali sta per imboccare una nuova svolta. Il materiale d’indagine raccolto in queste ore dalle sezioni di polizia giudiziaria dei carabinieri e della guardia di finanza non è ancora arrivato sulla scrivania del pm Marco Cocco. Ci sono documenti e qualcos’altro che potrebbe indurre la Procura ad allargare il campo degli accertamenti, in un’indagine partita in sordina e fra mille scetticismi ed ora deflagrata fino a coinvolgere 65 onorevoli regionali in un’accusa gravissima come quella di peculato. Una cosa è certa: il lavoro è ancora lontano dalla conclusione.

L’incertezza riguarda i tempi da qui alla conclusione dell’inchiesta, che non deve fare i conti coi termini della prescrizione: il reato di peculato si estingue in quattordici anni. Intanto una penna Montblanc è stata sequestrata ad Alberto Randazzo (Pdl): dovrebbe essere una delle pregiate stilografiche regalate dall’allora capogruppo del Pdl Mario Diana, ora in carcere, acquistate con i fondi del gruppo. Al contrario il consigliere Renato Lai (ex Udeur e Udc, già Pdl e ora Sardegna è già domani) ha seguito il suggerimento dell’avvocato difensore Anna Maria Busia e ha formalmente consegnato una Montblanc dello stesso tipo ai carabinieri. (m.l.).

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