La Nuova Sardegna

TEMPIO. Un sovrintendente del nucleo sommozzatori della Polizia di Stato di Olbia non ha esitato lunedì scorso a gettarsi nella voragine di Monte Pinu per salvare una vita umana. A rivelarlo è Bibiana Pala, capo della squadra mobile della questura di Sassari, sollecitata a confermare o meno le voci che già da lunedì notte circolavano sul salvataggio di Veronica Gelsomino, la ragazza di Priatu, caduta nella voragine di Monte Pino con la sua Alfa 147 e tratta in salvo seppur ferita. «Si tratta – dice Bibiana Pala – del sovrintendente Marco Anselmi, del nucleo sommozzatori di Olbia ed esperto manovratore di corda per le arrampicate che pratica anche per hobby. Marco, che viaggiava da Tempio verso Olbia, quando ha visto l'auto della ragazza precipitare non ha esitato a prendere la sua attrezzatura che porta sempre in macchina e a calarsi in soccorso con le sue corde». Prima di farlo però, Marco Anselmi prudentemente ha allertato due colleghi, gli assistenti capo Alfonso Iovieno e Pier Paolo Floris della squadra nautica che muniti di muta sono arrivati da Olbia per aiutarlo. Inutile chiedere di parlare con questi poliziotti: non cercano pubblicità, «è normale abbiano agito così – dice Bibiana Pala – perché aiutare le persone in difficoltà fa parte del nostro Dna».

Il capo della Mobile conferma anche, avendolo appreso da Marco Anselmi, che sul posto erano presenti anche Massimo e Sebastiano, ragazzi coraggiosi di Aggius di cui si conoscono solo i nomi: i due non hanno esitato a calarsi lungo la scarpata per soccorrere la ragazza in difficoltà che rischiava di essere trascinata via dalla corrente. Massimo e Sebastiano sono due dei tanti eroi di questi giorni, che scaldano il cuore con il coraggio e la solidarietà. (a.m.)