La Nuova Sardegna

Buio sulle ultime 11 ore dell’allevatore ucciso

di Tito Giuseppe Tola
Buio sulle ultime 11 ore dell’allevatore ucciso

Gli inquirenti cercano senza successo gli amici di Gianni Nieddu nel Marghine Le testimonianze potrebbero fornire elementi per risalire al movente e al killer

25 ottobre 2013
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MACOMER. Con chi ha trascorso la giornata di martedì Gianni Nieddu, l’allevatore di 44 anni di Sedilo ucciso tre giorni fa nella zona industriale di Macomer, e quali erano le sue conoscenze nella cittadina e nella zona? Sono queste le domande chiave di un delitto ancora indecifrabile alle quali cercano di dare risposta le indagini condotte dai carabinieri della locale compagnia. Trovare le risposte significa trovare la pista che potrebbe portate al movente e all’autore dell’omicidio. Allo stato delle cose non si sa come e con chi ha trascorso la giornata. Se effettivamente la macchina era parcheggiata già dalla mattina poco lontano dalla ex Eurografica, mancherebbero all’appello undici ore che le indagini dei carabinieri stanno faticosamente ricostruendo. Sapere con chi Gianni Nieddu ha trascorso il martedì per gli inquirenti significa essere sulla strada giusta per risolvere il caso. Mettere insieme tutti i tasselli di un caso difficile come questo è un’operazione complessa che richiede tempo. Gli stessi investigatori dicono che ci vorranno giorni di lavoro prima di avere un quadro di indagine più definito.

Come accade in questi casi, intanto, ieri e il giorno precedente sono stati eseguiti tutta una serie di controlli nei confronti di persone sulle quali l’attenzione delle forze dell’ordine è alta da tempo. A Macomer sono state perquisite diverse abitazioni. Controlli e verifiche, che sono stati eseguiti dai carabinieri di Nuoro in collaborazione con i militari della locale stazione, non avrebbero prodotto risultati utili alle indagini, che sono condotte dal comandante della compagnia di Macomer, capitano Giuseppe Pischedda, e dal vice comandante, tenente Gabriele Tronca.

Mentre su un fronte l’inchiesta procede alla ricerca di elementi per ricostruire la giornata trascorsa da Gianni Nieddu prima di essere ucciso, su quello medico legale gli accertamenti si sono conclusi con l’autopsia eseguita ieri mattina a Nuoro. La perizia ha confermato che a uccidere l’allevatore di Sedilo è stata la rosata di proiettili che lo ha colpito in pieno petto e al volto nel momento in cui, stando seduto nella sua macchina sulla quale era appena salito, si accingeva a chiudere la portiera.

Ha sparato chi lo ha accompagnato a Tossilo perchè riprendesse la sua Alfa Romeo, che pare fosse parcheggiata sul posto dalla mattina, o c’era un killer che lo attendeva in agguato pronto per l’esecuzione? La domanda rimane per il momento senza risposta. Che però potrebbe arrivare dalla ricostruzione dei movimenti di Gianni Nieddu nelle ore che hanno preceduto la tragedia.

Anche sapere chi è passato in quella strada della zona industriale di Tossilo poco prima delle ore 20,15 dello stesso giorno servirebbe per rispondere a molti interrogativi. Le telecamere della videosorveglianza installate a protezione delle aziende pare non abbiano restituito immagini utili per individuare persone e mezzi transitati nelle vicinanze. Ma si stanno controllando anche le celle della rete di telefonia mobile per verificare quali siano state agganciate dal telefono della vittima.

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