La Nuova Sardegna

La Regione sfiducia E.On: «Inaffidabile» - VIDEO

di Gianni Bazzoni
La Regione sfiducia E.On: «Inaffidabile» - VIDEO

Porto Torres, blitz dell’assessore regionale all’Industria che ha consegnato una lettera per i vertici della multinazionale

16 ottobre 2013
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SASSARI. Duro attacco della Regione nei confronti di E.On. E l’assessore all’Industria Antonello Liori ha scelto di notificare personalmente l’atto di sfiducia nei confronti della multinazionale tedesca. Non è un ultimatum, ma poco ci manca.

Il blitz dell’assessore regionale all’Industria - che ha corretto drasticamente la propria posizione nei confronti di E.On - che ora viene accusata anche di essere «scorretta e manipolatrice» - comincia alle 11. L’amministratore si presenta nel piazzale della centrale di Fiume Santo con la lettera indirizzata alla sede tedesca della multinazionale. Ha deciso di consegnarla al direttore della centrale Marco Bertolino, e spiega il suo gesto.

«Sono fortemente deluso dall’inaffidabilità dimostrata finora da E.On – dice senza giri di parole – perciò ho deciso di compiere questo passo ulteriore che spiega qual’è la posizione della Regione nei loro confronti. Saremo irremovibili».

Antonello Liori non ha digerito quello che è accaduto a Roma il 18 settembre, quando - a conclusione di un incontro apparso piuttosto controverso - era stato stilato un dcumento congiunto tra E.On, Regione e ministero dello Sviluppo economico che esprimeva giudizi positivi sull’operato della multinazionale tedesca. L’assessore aveva, poco più tardi, corretto la propria posizione con un comunicato autonomo. E ora spiega: «Viene difficile rappresentare il rammarico e lo sdegno verso un comportamento così scorretto e manipolatorio che ci costringe a interrompere qualsiasi contatto con il dottor Antonanzas. Non lo riconosciamo più quale soggetto credibile, e riteniamo che non possa essere rappresentativo di una azienda così importante». La comunicazione è diretta alla proprietà tedesca di E.On, insieme a un’altra constatazione: «Dopo l’incontro del 18 settembre, abbiamo chiesto un chiarimento scritto a E.On – scrive Liori – riguardo agli investimenti che ci aveva annunciato e abbiamo ricevuto risposta dopo ben 20 giorni, a seguito di ulteriore sollecito. Nella nota, tale Francisco Rodriguez, ci ha fatto sapere che per i gruppi 3 e 4 si tratta di spese per miglioramento e manutenzione (80 milioni), mentre per quelli 1 e 2 - tristemente noti per l’impatto ambientale, coronato nella gravissima dispersione di olio in mare, con l’inquinamento di 160 chilometri di costa –, abbiamo scoperto che non esiste ancora un progetto per la demolizione, e la chiusura è tra soli due mesi!». A margine della visita a Fiume Santo, l’assessore regionale all’Industria ha incontrato i rappresentanti sindacali per mettere a punto una strategia comune nel prosieguo della vertenza. «E.On deve sapere – ha concluso Liori – che siamo pronti a definire tutte le azioni utili per fare in modo che il sito di Fiume Santo costituisca, finalmente, una opportunità di sviluppo e non di disoccupazione e inquinamento. Esigiamo con forza il rispetto delle intese, a cominciare dalla demolizione dei gruppi 1 e 2, che non è una gentile concessione ma un obbligo di legge». Sull’iniziativa dell’assessore è intervenuto il senatore del Pd Silvio Lai: «Non è il momento delle polemiche – ha detto – noi avevamo denunciato il pericoloso doppio gioco di E.On, l’assessore lo scopre oggi. Speriamo che il ritardo sia colmabile. Ci mettiamo a disposizione con istituzioni locali e sindacati, finora messi da parte dalla Regione che ha preferito un solo interlocutore: il più inaffidabile».

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