La Nuova Sardegna

Nuova continuità territoriale, Meridiana dirà no ad Alghero

di Guido Piga
Nuova continuità territoriale, Meridiana dirà no ad Alghero

Adesione solo per Olbia e Cagliari. Ma c’è un altro piano: voli scontati per i sardi anche senza i contributi pubblici

21 agosto 2013
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OLBIA. Continuità territoriale o continuità aziendale? Il dilemma arrovella Meridiana, compagnia aerea che i voli dalla Sardegna li assicura da quasi 50 anni. La società dell’Aga Khan è chiamata a scegliere, in una settimana che si annuncia drammatica per il proprio futuro e per quello dei collegamenti aerei.

La decisione non è semplice. Meridiana ha già manifestato perplessità (e anche aperta opposizione) nei confronti della nuova continuità territoriale, quella dei biglietti scontati anche per i non residenti che dovrebbe scattare a ottobre. Ha trattato con la Regione, senza grandi successi. Ha fatto ricorso al Tar contro il bando, in scadenza il 28 agosto, ma non ha avuto (per ora) ragione. Dunque - a una settimana dalla data in cui accettare o meno i voli pubblici - deve dire l’ultima parola.

Una decisione vitale per la compagnia, e infatti l’amministratore delegato Roberto Scaramella non la prenderà in solitudine: venerdì prossimo, secondo indiscrezioni da fonti sindacali, è stato convocato un consiglio d’amministrazione straordinario. I consiglieri si troveranno davanti a tre opzioni. Il piano A prevede l’adesione al bando, ma limitatamente ad alcune rotte: Olbia e Cagliari, Alghero resterebbe fuori. Il piano B prevede di disertare il bando, senza presentare offerte, come farà probabilmente l’altra (e sola) compagnia interessata, Alitalia.

La seconda opzione apre la strada un terzo piano, tutto da costruire: se nessuna compagnia si presentasse, di fatto la nuova continuità territoriale (salvo l’arrivo di qualche big europeo) morirebbe prima ancora di nascere. Che cosa potrebbe succedere in quest’ultimo caso? La Sardegna resterebbe isolata o, meglio, in balìa del libero mercato?

No, forse: perché il piano C di Meridiana prevede, sempre secondo le indicazioni raccolte da alcuni sindacati, la messa in campo di una continuità territoriale privata. Fatta da Meridiana a favore dei sardi, come ha fatto (e non sempre senza proteste dei passeggeri) quando si chiamava Alisarda.

Avere notizie da Scaramella è una missione impossibile. I suoi collaboratori sono netti: c’è un bando aperto, Scaramella non parla. Allora è necessario affidarsi ad alcuni fonti ben informate sui fatti. Il cda di venerdì dovrà verificare nel dettaglio i numeri. Meridiana è preoccupata: i soldi messi dalla Regione per “coprire” i biglietti scontati anche per i non residenti anche nel periodo estivo sono ritenuti insufficienti. Quei 50 milioni non basterebbero a coprire le perdite che Meridiana stima di realizzare senza la libertà tariffaria. Può una compagnia in fase di doloroso risanamento - pagato soprattutto dai dipendenti, la maggior parte dei quali in Sardegna - permettersi questo? No, secondo l’azienda. C’è poi un altro aspetto che allarma Meridiana: è il timore che la Commissione europea possa ritenere i soldi dati alle compagnie per i non residenti una forma di aiuto di Stato, e quindi poi chiederli indietro. Un rischio che la compagnia di Olbia non può permettersi.

Se questi rischi il cda decidesse di accettarli, è possibile che Meridiana cerchi di limitarli. In che modo? Accettando alcuni voli della continuità tra Olbia, Cagliari, Alghero e Roma Fiumicino e Milano Linate. Alcuni, non tutti. Meridiana potrebbe prendersi in carico quelli di Olbia, in cui ha la base, e in parte quelli di Cagliari. Alghero no. Lo scalo catalano dovrebbe fare affidamento su Alitalia, a quel punto. Posto che l’ex compagnia di bandiera ritenga vantaggioso farlo.

Di fatto il pericolo maggiore è che una storica conquista dei sardi - i voli per la Penisola a prezzi politici - possa essere persa dopo una quindicina d’anni di alterne fortune. Uno scenario terribile, a cui la Regione - artefice con Cappellacci (Pdl) di questa nuova linea - non vuole neppure pensare. Se il bando andasse deserto, i cieli tornerebbero infatti liberi: le compagnie aeree farebbero i voli secondo la loro convenienza. A meno che, sempre ragionando sull’ipotesi peggiore, non venga prorogata l’attuale continuità.

Il cda di venerdì ragionerà anche su questo punto delicatissimo, dunque. Può Meridiana abbandonare la Sardegna? Può rinunciare all’Isola in cui ha sede? Può l’Aga Khan venire meno alla sua storia? Secondo le fonti, Meridiana starebbe lavorando a un piano C: se la continuità territoriale saltasse, la farebbe lei. Con voli ancora scontati per i sardi per non lasciare l’Isola nel vuoto.

@guidopiga

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