La Nuova Sardegna

«Banche e Equitalia, aste sospette»

di Angelo Fontanesi
«Banche e Equitalia, aste sospette»

Nuoro, tre associazioni hanno inoltrato un esposto al presidente del tribunale chiedendo trasparenza

16 marzo 2013
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NUORO. Sceglie un esordio “clamoroso” la neonata Associazione libere imprese sarde (Alis) costituitasi nei giorni scorsi e che ha tra i suoi principali scopi quello di offrire una tutela legale in ambito fiscale, bancario e assicurativo per i suoi associati. L'altro ieri, insieme al Coordinamento comitati antisfratti e antiusura e al Movimento artigiani e commercianti liberi, ha infatti sottoscritto e depositato presso il tribunale di Nuoro un’istanza indirizzata al presidente con la quale sollecita un’urgente opera di "vigilanza e interventi sulle modalità delle procedure inerenti le aggiudicazioni e messe all’asta di beni immobili da parte degli istituti bancari e degli agenti della riscossione in veste di creditori".

Un documento che ha come intento quello di fare chiarezza sulle modalità con cui molti beni immobili pignorati da Equitalia e/o dagli istituti di credito vengono successivamente messi all'asta e aggiudicati a prezzi stracciati. Un tema estremamente delicato, che più volte è stato oggetto di illazioni e sospetti per presunte e ventilate connivenze e commistioni tra i vari uffici tenuti, per diverse competenze, al disbrigo delle pratiche e gli “utilizzatori finali” delle stesse aste. Ovvero gli acquirenti dei beni pignorati.

Dubbi sussurrati da tempo che toccano anche gli organi giudiziari e che ora le associazioni firmatarie dell'istanza chiedono che vengano dissipati una volta per tutte. «Con la presente – scrivono i portavoce dei Movimenti firmatari, Stefano Zola dell'Alis e Giuseppe Carboni per il Movimento artigiani e commercianti liberi del Campidano – vi evidenziamo che riscontriamo delle anomalie nelle procedure di vendita dei beni, in quanto anche a seguito di numerose segnalazioni, esiste il timore che alcuni giudici interessati dalle procedure siano in perenne conflitto di interessi. Ciò – spiegano i firmatari – può avvenire se avessero figli o stretti familiari che intrattengono rapporti di lavoro o finanziari con gli istituti su cui devono pronunciarsi e se questo è vero pone seri problemi di imparzialità del giudice. Nessuno vieta che un giudice abbia un familiare che lavora in banca o a Equitalia ma nel caso ci pare scontato che quantomeno dovrebbe astenersi».

La forma è soft, la sostanza però nasconde un attacco frontale contro un meccanismo di recupero crediti che da più fronti viene accusato di metodi vessatori al limite della legalità. «Ribadiamo – si legge nell'istanza indirizzata al presidente del tribunale di Nuoro – che la nostra segnalazione non vuole mettere in discussione l’operato e la fiducia nella magistratura ma le numerose sentenze sempre a favore delle banche, dove non si tiene conto neanche del superamento del tasso soglia di usura della legge 108/96 e, talvolta, neanche delle stesse perizie econometriche del Ctu e del mancato rispetto dei trattati Cee sulla concorrenza, in quanto i beni vengono svenduti, talvolta a personaggi e società di dubbia provenienza e vicini agli stessi dirigenti bancari e/o di Equitalia. Considerata la delicatezza delle osservazioni – conclude il documento protocollato in Tribunale – chiediamo di attivarsi per le opportune verifiche». Così il documento depositato al tribunale di Nuoro che le associazioni e i movimenti firmatari definiscono come la prima di una serie di iniziative altrettanto clamorose già in calendario per riportare l'attenzione su temi che avevano mobilitato decine dei migliaia di persone. «Con questa iniziativa – spiega Stefano Zola – ci rivolgiamo alle più alte cariche delle istituzioni affinchè facciano chiarezza su procedure per niente trasparenti. Pratiche vessatorie contro una popolazione sempre più allo stremo così come tutta l'economia isolana. E' l'inizio di una nuova stagione di rivendicazione di diritti, pacifica ma estremamente determinata, che riporterà la protesta su tutte le piazze della Sardegna».

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