La Nuova Sardegna

oristano

Raccolta rifiuti, lezioni in Senegal

di Michela Cuccu
Raccolta rifiuti, lezioni in Senegal

Un progetto di cooperazione che coinvolge le donne di Sedhiou

31 gennaio 2013
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ORISTANO. « Da quelle parti la raccolta dei rifiuti avviene in modo diverso. La svolgono le donne volontariamente e a disposizione non hanno auto-compattatori e altri mezzi a motore. Ma asini, che trasportano le gerle cariche dei rifiuti raccolti. I primi asini che erano stati acquistati, sono però morti di fame e li abbiamo dovuti ricomprare. Può accadere in terre dove bere e mangiare non mai scontato, per gli uomini e per gli animali». Tradisce l’emozione, Efisio Sanna, assessore comunale ai Servizi tecnologici, nel raccontare l’esperienza che da circa un anno sta vivendo con un progetto di cooperazione internazionale in Senegal. Nella giovane (è stata istituita nel 2008) regione di Sedhiou, formata da quattro comuni rurali ai confini con la Guinea. Sedhiou è anche una delle prime regioni che, tre anni fa, attraverso un atto ufficiale sottoscritto da 670 cittadini, chiese la cancellazione dell’infibulazione, la terribile mutilazione genitale imposta alle bambine.

Oristano non è solo in questa impresa che punta a risolvere uno dei problemi più gravi del Paese africano: l’insalubrità dei luoghi, che mette a rischio la salute delle persone. Il progetto, battezzato “AlligatOr”, è svolto con altri partner sardi: Acra Sardegna (una onlus che si occupa di cooperazione e sviluppo rurale) e Achab group (società di comunicazione ambientale). Ma è affascinante immaginare che parta da piazza Eleonora un progetto che avvicina mondi e realtà lontanissimi.

«Tutto in quella regione è molto diverso dalla nostra realtà – racconta Sanna che è stato in Senegal con il sindaco Guido Tendas e Doriana Di Santo, dipendente comunale ed esperta in cooperazione decentrata. «Dal confronto con le amministrazioni senegalesi è emersa l’esigenza di puntare soprattutto su una parte del progetto: la valorizzazione delle risorse umane. Sulla capacità delle donne che, volontariamente, raccolgono i rifiuti nei villaggi si fonda la riuscita del progetto. Dobbiamo mettere a disposizione le nostre competenze ed esperienze perchè possano poi continuare ad operare in maniera indipendente».

Una raccolta differenziata di rifiuti che non ha paragoni con quella delle nostre città. Come spiega l’assessore, i rifiuti maggiormente prodotti sono rappresentati da frazione umida e plastica. «Ma è un sistema di raccolta differenziata attuabile e sostenibile dal punto di vista ambientale ma anche economico quello che si dovrà attuare – spiega Sanna –. Niente di imposto, ma anzi un dialogo costante e un coinvolgimento totale della popolazione». Ed è su riciclo e raccolta indifferenziata che il Comune di Oristano trasmette le proprie esperienze. «Il progetto – conclude Sanna – si sviluppa anche sul rafforzamento della rete Sardegna-Senegal, attraverso progetti formativi che si svolgeranno con l’azione di tutti i partner del progetto». Dalla raccolta dei rifiuti, infatti, il progetto si estenderà anche ad altri settori, ad esempio: partenariati con le scuole sarde.

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