La Nuova Sardegna

Imbarca il figlio nascosto nel bagagliaio

Imbarca il figlio nascosto nel bagagliaio

Porto Torres, stavano per salire sulla Tirrenia con l’intenzione di risparmiare un biglietto per Genova

23 settembre 2012
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PORTO TORRES. In tempi di crisi e di caro-traghetti, anche un biglietto evitato è un buon risparmio. Deve averla pensata così M.M., 38 anni, di origini sarde ma residente da tempo nella penisola, che ha cercato di imbarcare «clandestinamente» il figlio di 18 anni nascondendolo nel bagagliaio dell’auto, in mezzo alle valigie.

E’ successo venerdì sera, nel porto di Porto Torres, all’imbarco della nave Tirrenia in partenza per Genova. Gli agenti della polizia di frontiera, hanno fermato un’auto in fila per accedere al garage. Alla guida un sardo con accento continentale, sedili ribaltati e pieni di bagagli, niente altro.

«Viaggia da solo?». E lui risponde affermativamente. Ma basta dare uno sguardo all’interno del veicolo e spostare qualche valigia per scoprire, disteso, un ragazzo che si alza lentamente e quasi si vergogna di fronte agli sguardi allibiti degli agenti di polizia.

«Di che nazionalità sei?», chiedono i poliziotti pensando a un clandestino che ha profittato del «passaggio» di una persona disponibile per salire a bordo sfuggendo ai controlli.

«E’ mio figlio, è italiano», ha commentato a testa bassa l’operaio che - dopo un breve periodo di vacanza dai familiari - stava tornando al nord.

E’ cominciato un inevitabile chiarimento che si è concluso con l’acquisto di un biglietto di passaggio ponte anche per il ragazzo che, così, è potuto salire a bordo senza problemi.

«Abbiamo avuto delle spese impreviste perchè l’auto si è guastata – ha raccontato il padre del ragazzo agli agenti della polizia di frontiera – e così avevo pensato di risparmiare i soldi del biglietto, perchè non avevamo quasi più niente. Ma è stata una stupidaggine, mi dispiace». Dispiaciuto anche il ragazzo: «Che vergogna...». Forse padre e figlio avevano sottovalutato il fatto che i controlli in porto ci sono ancora. (g.b.)

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