La Nuova Sardegna

Il sindaco Zedda va in miniera: «Sto al vostro fianco»

di Erminio Ariu
Il sindaco Zedda va in miniera: «Sto al vostro fianco»

Il primo cittadino di Cagliari: «Questo sito deve garantire occupazione». A mezzanotte l’arrivo di Cappellacci

01 settembre 2012
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NURAXI FIGUS. In miniera c’erano fermento e tensione dopo le ultime notizie arrivate da Roma, che lasciano trasparire qualche spiraglio di speranza ma anche tante incognite sul futuro dell’attività mineraria in Sardegna. L’annunciato arrivo del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, era quindi atteso con trepidazione dai minatori per conoscere dalla voce di chi aveva direttamente partecipato alle difficilissime trattative al ministero dello Sviluppo l’esito dell’incontro sul futuro della Carbosulcis.

L’arrivo era previsto intorno alla mezzanotte e in sala mensa ad aspettarlo il presidente erano rimasti soltanto una trentina di delegati sindacali, che poi riferiranno ai compagni di lavoro in assemblea. E durante l’attesa, all’improvviso davanti alla miniera occupata di Nuraxi Figus è comparso il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda. È stato ricevuto dai delegati della Rsu della Carbosulcis con i quali si è soffermato a parlare della battaglia che i minatori stanno facendo per il lavoro e poi ha voluto raggiungere il sottosuolo per incontrare i lavoratori che stanno presidiando le gallerie a meno 373 metri.

«Ero fuori dalla Sardegna – ha spiegato il sindaco, quasi per giustificare il ritardo nella sua presenza a Nuraxi Figus – , ma appena rientrato in Sardegna ho voluto portare la mia solidarietà ai minatori». Poi è entrato nell’ascensore che l’ha portato nelle viscere della terra, dove si fermato per lungo tempo. Nella zona del “taglio”, Massimo Zedda è rimasto impressionato dalla faraonica impresa che i minatori hanno realizzato in questi anni. «Un’opera imponente realizzata da professionisti – ha spiegato il primo cittadino di Cagliari, appena tornato in superficie –, che impone la necessita di vedere realizzato il frutto di tanto difficile e faticoso lavoro, compiuto con fatica e sacrifici immani negli anni. Non si può assolutamente pensare di chiudere un simile gioiello di architettura industriale, che tra l’altro è ancora produttivo. Sul piano prettamente politico – ha continuato Massimo Zedda – è invece necessario che venga realizzato il progetto, in avanzata fase di studio e ora anche in miglioramento, per garantire occupazione, futuro ai lavoratori ed energia basso costo. Se questo processo dovesse incontrare difficoltà di carattere finanziario, si dovrà lavorare celermente per modificarlo e renderlo operativo, in modo che il giacimento carbonifero del Sulcis possa avere la sua giusta valorizzazione. Se la miniera dovesse chiudere – ha concluso il sindaco di Cagliari prima di andare via da Nuraxi Figus – su questo territorio calerebbe il buio più profondo».

I sindacalisti, una trentina in tutto, si sono fermati in sala mensa ad aspettare l’arrivo del presidente Cappellacci da Roma, che a causa del ritardo dell’aereo per il forte vento di maestrale, si è presentato in miniera soltanto dopo la mezzanotte. Era accompagnato dall’assessore regionale all’Industria, Alessandra Zedda, il direttore generale di Carbosulcis, Mario Porcu e il presidente della Provincia, Tore Cherchi. La delegazione politica ha incontrato la moderata fiducia dai lavoratori in lotta, che vogliono avere certezze prima di esprimere una posizione su quel che è accaduto al ministero dello Sviluppo economico.Nessuno ha cantato vittoria, ma anzi sollecitato il presidente a spiegare che cosa si intende per ricondizionamento del progetto per il rilancio dell’area mineraria. Dopo l’incontro notturno a porte chiuse, per oggi è prevista una nuova riunione delle Rsu con i lavoratori Carbosulcis.

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