La Nuova Sardegna

Ittiri difende il suo guru: «Dottor Dore è innocente»

di Luca Fiori
Ittiri difende il suo guru: «Dottor Dore è innocente»

Il paese si schiera al fianco del neurologo: «Ha aiutato tanti pazienti, alcuni di loro sono guariti. Maltrattamenti? Falsità senza fondamento»

04 agosto 2012
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INVIATO A ITTIRI. «A Ittiri una scoperta che il mondo intero ci invidia: la psiconeuroanalisi l’unica forza che rende vulnerabile lo spettro dell’Alzheimer». Le locandine che annunciano l’arrivo di pazienti da tutto il pianeta nella cittadina famosa per l’olio e per i palazzi baronali in stile liberty, a metà mattina tappezzano le pareti del bar Centrale, a pochi passi dal municipio.

Sui tavolini all’aperto un gruppo di sei giovani del paese combatte la calura di inizio agosto con delle birre fresche. La notizia degli arresti di Giuseppe Dore e degli altri appartenenti all’associazione Aion è arrivata da pochi minuti, ma nessuno riesce a crederci. «È un’ingiustizia - spiega Antonio Deriu - io faccio parte della Onlus e posso assicurare che stanno commettendo un grosso errore». La passeggiata verso via Savagnolu, dove si trova la palazzina che da circa un mese ospita l’ambulatorio di Giuseppe Dore e la sede dell’associazione finita sotto la lente della procura della Repubblica di Sassari, sembra quasi un viaggio fuori dal tempo. Un gruppo di anziani commenta il fatto di cronaca intorno al tavolino di un bar della via principale. «Ho visto persone arrivare qui a Ittiri in condizioni molto gravi - assicura Andrea Leoni - e poi andare via dopo aver fatto grossi miglioramenti». Maria Cani si è trasferita a Ittiri otto mesi fa da Milano con il marito Francesco De Nittis, malato di Alzheimer. All’ora di pranzo marito e moglie cercano conforto nelle parole di Elena Cossu, cognata di Giuseppe Dore, anche lei finita nel registro degli indagati. «Il mio ruolo - spiega la donna davanti alla sede dell’Aion - è quello di accogliere le persone che arrivano da fuori. Abbiamo sempre trattato tutti bene, non abbiamo mai fatto del male a nessuno. È la persona che ci accusa - aggiunge - che seviziava i pazienti ed è proprio per questo motivo che a dicembre è stato allontanata dall’associazione». Il blitz di ieri dei carabinieri non è arrivato del tutto inatteso. Da alcuni giorni i membri dell’Aion sapevano che l’inchiesta della magistratura aveva preso un’accelerata. «Ci stavamo organizzando per un sit in davanti all’ordine dei medici - racconta uno dei pazienti del dottor Dore - io sono arrivato da Roma per curarmi e posso dire che da quando sono qui sto molto meglio. Non ho mai subìto alcuna violenza, spero che venga fuori la verità». In via Savagnolu arriva un altro parente di un paziente, è il padre di un ingegnere di 41 anni a cui a 38 è stata diagnosticata una demenza frontotemporale. «A mio figlio - racconta Luigi Infante della provincia di Salerno - avevano dato due anni di vita. Abbiamo appreso di questa cura su internet e dal Natale scorso ci siamo trasferiti in Sardegna, viviamo ospiti di una famiglia qui a Ittiri. La medicina ufficiale - racconta l’uomo - ci aveva dato una pacca sulle spalle e tante medicine, ma ora che mio figlio è in cura con il dottor Dore sta meglio. Quando è arrivato qui era allettato e aveva un’espressione demenziale, dopo la terapia seguita a Ittiri abbiamo notato e documentato notevoli miglioramenti: ancora non ha ripreso a parlare, ma il mese scorso ha rivisto i suoi figli e ha interagito con loro in modo diverso, prima li maltrattava. Il dottor Dore - conclude il pensionato - ci ha insegnato a interagire con i nostri malati e non a metterli dentro una bara. La violenza? È un fatto assolutamente inventato». Nel primo pomeriggio la calura a Ittiri si fa insopportabile. Le strade si sono fatte deserte, i tavolini del bar Centrale ora sono vuoti. I clienti sono tutti spariti e con loro le locandine che tappezzavano le vetrate del bar.

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