La Nuova Sardegna

Giunta regionale all’attacco: flotta sarda nei cieli

di Umberto Aime
Giunta regionale all’attacco: flotta sarda nei cieli

Continuità territoriale, diverse ipotesi dopo le rinunce di Alitalia e Meridiana, possibile una partnership Arst-privati con noleggio dei velivoli

13 aprile 2012
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CAGLIARI. La giunta regionale ha scelto come muoversi all'indomani dello schiaffo incassato sulla continuità territoriale aerea. Più che una risposta operativa, le ipotesi sul tappeto sono ancora almeno tre, ieri l'ordine di scuderia è stato uno solo: «Far capire all'esterno che il colpo è stato forte ma qui non ha fatto vacillare nessuno". Il tentativo di Ugo Cappellacci è più chiaro: ri-mostrare i muscoli ed evitare che qualcuno pensi di aver «tagliato le ali al modello della tariffa unica». Così, con frenesia, ieri la giunta ha convocato almeno quattro riunioni di esperti, per uscire dallo stagno, ma sotto l'aspetto politico il messaggio lanciato è stato uno solo: «Non ci saranno passi indietro. Il bando resterà quello che è e non ci saranno ripensamenti neanche sugli strumenti di controllo, imposti dal bando, per evitare lo strapotere delle compagnie». C'è chi ha interpretato l'ordine come uno scatto d'orgoglio, altri più critici l'hanno letto come «una semplice mossa tattica per prendere tempo e capire quale sarà l'appoggio del governo in un round che nessuno aveva previsto». La situazione è difficile, sarebbe inutile nasconderlo. Da solo l'ombrello della proroga (fino a giugno con possibilità di un altro eventuale mese) da solo non può bastare. L'estate è vicina e oggi serve qualcosa di più sicuro.

L'assessore. Dopo aver trascorso la notte in bianco, ieri Christian Solinas del Psd'Az si è presentato in ufficio con una cartella zeppa di appunti. La sua è stata una reazione forte e determinata – dicono dallo staff – neanche scalfita dalla richieste di dimissioni arrivate dall'opposizione. Di prima mattina, l'assessore ha parlato al telefono col consulente della Regione Massimo Deiana, a Bruxelles per un convegno, poi è cominciato il suo lungo confronto con gli esperti legali. Per poi far trapelare, in serata, che allo studio ci sono tre opzioni. La prima è riproporre il bando bocciato mercoledì dalle compagnie sulla base del precedente schema. Ma se dal punto di vista politico questa strada potrebbe apparire la più efficace, vorrebbe dire non darla vinta a nessuno, il rischio è che i tempi si allunghino troppo e più di una doppia proroga (fino a luglio) potrebbe non essere concessa dal ministero. La seconda ipotesi è presa in prestito da quanto accade negli appalti pubblici: quando una gara va deserta, il committente può avviare trattative private con gli interessati. Ieri questa possibilità è stata caldeggiata più volte dai tecnici, ma è vincolata al parere dell'Unione europea, la gara è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale di Bruxelles, e sull'argomento gara-deserta pare non esistano "precedenti comunitari". In altre parole, anche in questo caso spaventano i tempi. Infine, la terza ipotesi, quella più suggestiva: noleggiare gli aerei di una compagnia (attraverso joint venture o partnership) e dar vita a una Flotta sarda dei cieli. Lo schema è identico a quello dei traghetti, ma questa volta non sarebbe coinvolta la Saremar, bensì l'Arst ,che nello statuto ha competenze specifiche. Questa sì che sarebbe una prova di forza, anche se i regolamenti internazionali per i voli sono molto più complicati di quelli marittimi. In attesa di sapere quale sarà la scelta, l'assessore ha detto: «Faremo comunque prestissimo».

Il centrodestra. Ha fatto quadrato intorno alla giunta. Il vicecapogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, dopo aver ricordato che le spese per la continuità a carico dei sardi sono un'eredità dell'accordo Prodi-Soru, ha detto: «La mancata partecipazione delle compagnie alla gara dimostra che il bando era ben strutturato e avrebbe evitato qualunque tipo di insano appetito». Giacomo Sanna del Psd'Az è stato sulla stessa linea: «Basta con i totem e le richieste di dimissioni che qualcuno agita come una clava. La gara andata deserta certifica che era stata studiata per esaltare gli interessi dei sardi e non certo degli speculatori. Da qui bisogna ripartire per superare l'emergenza». Anche Matteo Sanna di Fli e presidente della commissione Trasporti del Consiglio ha invitato la giunta a «proseguire nel coraggio dimostrato». Mentre il deputato ribelle del Pdl Mauro Pili ha scelto un'altra strada dopo aver presentato un'interrogazione urgente al ministro dei Trasporti: «Al nuovo ricatto, bisogna rispondere subito con fermezza ed è possibile farlo, come prevede anche il regolamento europeo, trovando un accordo con chi da giugno è in grado di garantire per i prossimi sette mesi un servizio pubblico efficiente». Non c'è dubbio, sarà un partita di poker.

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