La Nuova Sardegna

L'ex sindaco Tedde lancia pesanti accuse ai rivali «Questa è politica da bar»

Affollata conferenza stampa In alto, da sinistra: Alberto Zanetti, Marco Tedde e Maria Grazia Salaris (foto Roberto Gabrielli)
Affollata conferenza stampa In alto, da sinistra: Alberto Zanetti, Marco Tedde e Maria Grazia Salaris (foto Roberto Gabrielli)

Replica ai consiglieri che hanno fatto cadere la giunta «Tra di loro hanno idee diverse su tutto, anche sul Puc»

02 dicembre 2011
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Due giorni a smaltire rabbia e amarezza, poi ieri un incontro con la stampa per raccontare senza inibizioni che cosa pensa di quei consiglieri comunali che firmando le dimissioni simultaneamente hanno staccato la spina alla sua quasi decennale esperienza amministrativa. Marco Tedde, da lunedì scorso ex sindaco della città catalana, spara a zero: «Attenti, ad Alghero è tornata la politica da bar». Giusto per far capire subito ai giornalisti l'argomento da trattare, l'avvocato Tedde distribuisce sul tavolo del suo ufficio svariate copie di una fotografia. Quella scattata quando i consiglieri Antonio Balzani (Udc) e Valdo Di Nolfo (lista civica di sinistra) consegnano soddisfatti al segretario comunale le sedici firme utili a far cadere la giunta. Secondo Tedde una perfetta metafora delle distanze politiche che separano gli autori dell'agguato contro il suo esecutivo, visto che il primo dei due ostenta orgogliosamente una pelata, mentre il secondo è riconoscibile per la sua folta chioma alla Bob Marley. «Mi chiedo - dice sarcasticamente l'ex sindaco - quale collante possa unire Udc, Fli e sinistra estrema: non certo il socialismo reale o l'amore per la patria e per la bandiera». Così si finisce a parlare di Puc, con Tedde che evidenzia come la visione dei «congiurati» sul Piano urbanistico si diametralmente opposta. «Gli uni volevano aumentare le volumetrie, gli altri diminuirle». Tuttavia che lo strumento regolatore sia alla base della crisi algherese è risaputo, e del resto lo hanno ammesso anche i consiglieri dimissionari. Tedde lo ribadisce aggiungendo particolari. «Siamo stati minacciati dagli ex alleati che se avessimo portato in aula il Puc ci avrebbero mandato a casa. E hanno mantenuto la promessa». E ancora: «Non potevamo cedere a una minaccia simile, perchè l'adozione del nuovo Piano urbanistico era un impegno preciso che avevamo preso con gli elettori nel 2007». Sul futuro della cittadina catalana, l'ex sindaco si dichiara molto preoccupato. «Nella situazione finanziaria in cui si dibattono gli enti locali - chiarisce - un commissario che possa sostituire dieci assessori e un sindaco non l'hanno ancora inventato, e il nostro timore è che non avendo la sensibilità politica degli amministratori, che vanno a cercare col microscopio dove tagliare per non creare disagi, chi arriva prenda l'ascia e faccia tagli alla spesa orizzontali e aumenti delle tariffe e dei tributi verticali». Ma come si comporterà l'ex giunta con il commissario Michele Casula? «Io e gli ex assessori - assicura Tedde - ci metteremo a sua completa disposizione, se sarà necessario gli saremo da supporto in qualsiasi momento per amministrare al meglio la città». Il maggior rimpianto del primo cittadino uscente è la stessa causa che l'ha mandato a casa. «Senza dubbio - spiega - mi dispiace non aver portato a compimento il Puc, perchè nonostante il raggiungimento di grandi obiettivi, proprio il più importante non ce l'hanno lasciato fare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
Santissima Annunziata

Sennori, cade dallo scooter all’ingresso del paese: grave una sedicenne di Sorso

Video

Impotenza maschile e suv, ne discutono le donne: la risposta di Geppi Cucciari ai talk show dove soli uomini parlano di aborto

Le nostre iniziative