La Nuova Sardegna

Il virus. Azioni legali nei confronti dei medici: sintomi sottovalutati? Il morbo negli allevamenti: 53 i cavalli positivi

Confermati 2 casi di febbre del Nilo nell'isola

Confermati 2 casi di febbre del Nilo nell'isola

Il ministro della Salute: «Allarme circoscritto». Ma non esclude il contagio di una terza persona

07 ottobre 2011
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 ORISTANO. È certo: sono due i casi accertati di febbre del Nilo (Wnd) in Sardegna, il virus che ha già colpito decine di cavalli (53 i positivi al virus censiti fino a ieri) e che si trasmette all'uomo con una puntura della zanzara Culex. Il paziente risultato positivo è un uomo di 34 anni, Michele Maggino, di San Vero Milis (Oristano), ricoverato a Cagliari, da ieri in rianimazione in coma irreversibile. La conferma è arrivata con le analisi delle urine comparabili, secondo l'Istituto superiore di sanità, a quelle specifiche del liquido cerebrospinale (liquor). In coma prolungato da mercoledì resta l'uomo di 75 anni di Marrubiu ricoverato a Iglesias. Sia i suoi familiari sia quelli di una donna di Nurachi hanno denunciato la Asl di Oristano.  I familiari di Lucia Indico Fino, l'infermiera di 54 anni, morta a Nuoro dopo la puntura di un insetto, hanno presentato denuncia alla magistratura. Non solo vogliono conoscere le cause della morte della donna ma chiedono che vengano accertate eventuali negligenze da parte del personale ospedaliero del San Martino di Oristano. Il timore (la Asl di Nuoro lo ha escluso) è che a determinare il decesso sia stata la Wnd.  Una denuncia hanno presentato anche i familiari di Salvatore Schirru, l'anziano di Marrubiu ricoverato al Santa Barbara di Iglesias.  Ad abbassare il termometro delle preoccupazioni è intervenuto il ministro della Salute, ieri a Villasimius per un congresso della Fimmg (medici di medicina generale): «La situazione non è preoccupante, è circoscritta - ha detto Ferruccio Fazio -. L'unica cosa preoccupante è il giovane di 34 anni in coma senza fattori di rischio». Riferendosi ancora ai casi umani, Fazio ha detto: «A oggi abbiamo sei casi segnalati, di cui due o tre positivi. Va ricordato che il West Nile è un virus endemico, nell'ultimo anno abbiamo avuto 6 casi di cui uno mortale, il ceppo è presente in Italia da 4 anni». Sulla situazione in Sardegna il ministro ha ribadito che «i casi sono circoscritti nell'Oristanese e concentrati dal 20 al 30 settembre». L'assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci ha assicurato che «la Regione si è attivata subito dopo il primo caso. A breve il presidente Cappellacci firmerà una ordinanza per una bonifica a tappeto nell'isola».  Verso l'alto intanto il bilancio dei cavalli positivi al virus: secondo i dati comunicati ieri dalI'Istituto zooprofilattico di Teramo, centro di referenza nazionale per la West Nile Disease in ambito animale e unico istituto deputato a effettuare le analisi sugli equini, sono 53 i cavalli positivi al virus nell'Oristanese (26 capi era il dato al 28 settembre). Intanto i focolai diventano otto, uno dei quali asintomatico: i capi presenti nell'allevamento non manifestano sintomi neurologici ma sono comunque risultati positivi ai test immunologici eseguiti dai veterinari della Asl oristanese. (ha collaborato Erminio Ariu)

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