La Nuova Sardegna

La difficile scelta tra due cari amici: Russo o Graziani?

Andrea Massidda
Qui sopra Ivan Graziani A sinistra Giuni Russo
Qui sopra Ivan Graziani A sinistra Giuni Russo

14 luglio 2011
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 ALGHERO. Mosca, Palazzo Lenin, anno 1986. Il vento della perestrojka comincia a soffiare caldissimo su tutta l'Unione Sovietica, ma la guerra fredda fa ancora tremare. Così nella capitale viene organizzato un grande concerto per la pace, con ospiti tantissimi cantanti stranieri. È in quell'occasione che Ivan e Giuni s'incontrano per la prima volta. Dopo l'esibizione, lei dal palco torna verso i camerini. E lui, guardandola negli occhi, le sussurra qualcosa del genere: «Lo sai che hai cantato un brano che parla della mia seconda città?». Da quel momento diventeranno molto amici.  Sembra la trama di un romanzo ambientato nella Russia di Gorbaciov. E invece è una storia tutta italiana. Con i due sfortunati protagonisti - un male incurabile se li porterà via entrambi nel 1997 e nel 2004 - che in questi giorni, da morti, si ritrovano involontariamente a contendersi l'intitolazione dell'unico vero spazio per gli spettacoli di Alghero: l'anfiteatro di Maria Pia.  Ivan è Ivan Graziani, chitarrista rock e autore di tantissimi successi, alcuni dei quali concepiti proprio ad Alghero, luogo dove sua mamma, Pinuccia Scognamillo, vive tutt'ora. Giuni, invece, è Giuni Russo, voce indimenticabile della canzone nazionale, anche lei molto legata alla Sardegna. Tanto che ventisei anni fa portò in vetta alle classiche un tormentone estivo che faceva così: Voglio andare ad Alghero in compagnia di uno straniero.  Ma ora la faccenda si fa burocratica. Da un mesetto a questa parte, l'amministrazione comunale della città catalana attende il nulla osta dalla prefettura di Sassari per la nuova toponomastica. Si è deciso di intitolare l'anfiteatro di Maria Pia a Ivan Graziani, che ad Alghero ha trascorso i mesi estivi della sua infanzia e della sua giovinezza. Gli aneddoti su quegli anni spensierati si sprecano. «Ivan era il re del carrer del Peppi Gallo, una stradina del centro storico - racconta il musicista Marco Casula, suo amico - e anche da adulto ha sempre portato una collanina con dei rametti di corallo e un sacchetto di sabbia portata via dalla spiaggia dell'Hotel Las Tronas». Tante le canzoni ispirate ad Alghero. Il titolo del brano sanremese «Franca ti amo», tanto per fare un esempio, gli venne in mente dopo aver letto una scritta uguale su una panchina del porto.  Giuni Russo è legata alla Sardegna anche per ragioni sentimentali. I suoi fan - pur sottolineando il loro estremo rispetto e apprezzamento artistico e umano nei confronti di Ivan Graziani - ricordano però amareggiati una presunta promessa che l'amministrazione fece quando si parlò di intitolare all'artista siciliana il Palacongressi di Maria Pia (o comunque lo spazio per gli spettacoli lì davanti). «Promessa mai mantenuta - dicono in sintesi - nonostante Giuni con la sua canzone abbia fatto conoscere Alghero ovunque». E intanto sulla questione la città si divide. In realtà chi ha meno di 30 anni fatica a ricordarsi i nomi degli autori al centro della vicenda. Ma - da un sondaggio non scientifico fatto qua e là tra i cittadini più maturi - la maggioranza ritiene che l'anfiteatro per gli spettacoli debba essere intitolato a Ivan Graziani. Anche se c'è chi pensa che la promozione fatta da Giuni Russo ad Alghero vada in qualche modo riconosciuta, magari dedicando alla cantante una via importante.
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