«Lo tsunami che cancellò la civiltà dei nuraghi»
Pablo Sole
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Il giornalista Sergio Frau In basso, Un disegno di Michele Benevento dal blog di Emiliano Longobardi «Rusty Dogs» Un incontro tra scienziati a Cagliari per verificare l'ipotesi di Sergio Frau
02 aprile 2011
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CAGLIARI. «Ora, l'ipotesi, fondata su dati scientifici rilevanti, è questa: un evento catastrofico, come ad esempio uno tsunami con effetti devastanti, lo "schiaffo di Poseidone", piombato sulla civiltà nuragica fino a farla scomparire e lasciare la Sardegna in mano alla malaria». Dieci anni dopo aver spostato le colonne d'Ercole da Gibilterra al canale di Sicilia - felice intuizione che lo ha reso un outsider dell'archeologia apprezzato dall'Accademia dei Lincei e fortemente incoraggiato dall'Unesco - il giornalista Sergio Frau prosegue nel suo viaggio affascinante. Venerdì a Palazzo Viceregio una ricca platea ha ascoltato con grande interesse le tesi di Frau e degli studiosi che, insieme a lui, stanno tentando di ricostruire «l'autobiografia di un'isola - ha detto Frau - che tramite analisi, ricerche e micro carotaggi, come quelli condotti da Angela Bizzaro nella zona di Sardara, racconterà come da paradiso con le sue 20 mila torri megalitiche, la Sardegna divenne d'improvviso un inferno. E non è finita, perché sarebbe interessante anche analizzare il filo che unisce gli etruschi e i protosardi, posto che in molte località del Continente è stata trovata una enorme quantità di manufatti nuragici». Nel team, anche i geologi dell'Università di Sassari Vincenzo Pascucci e Stefano Andreucci, impegnati in una serie di rilevamenti all'Argentiera. E i risultati sono sorprendenti. «Nell'entroterra sono stati trovati enormi blocchi marini - ha detto Frau - e con tutta probabilità sono stati spinti in quelle zone da un maremoto». «Come documentano le foto aeree di Francesco Cubeddu - ha proseguito il giornalista - in Sardegna ci sono centinaia di nuraghi ricoperti di terra e, non dimentichiamolo, la stessa reggia di Barumini era ricoperta da oltre trenta metri di terra». Uno dei meriti di Frau è indubbiamente quello di aver sollevato il problema. Il prossimo passo? Ragionare e risolverlo. Ne è convinto anche un'autorità come Stefano Tinti, dello Tsunami research dell'università di Bologna. «Di certo esiste una Sardegna prima e dopo Frau - ha detto l'esperto -. Si deve indagare, occorrono riscontri. Per ipotesi, sono più propenso ad un meteorite inabissatosi al largo di Cagliari: cerchiamo il cratere». Una seconda ipotesi riguarda i sommovimenti marini. Lo conferma anche uno studio del geomorfologo dell'Università di Cagliari Paolo Orrù. «I primi risultati - ha riportato Frau - dicono che nel corso dei millenni si sono verificate frane tali da provocare onde alte sette metri: certo, non si parla di un elemento risolutivo, ma di un punto di partenza sul quale riflettere».