La Nuova Sardegna

Falcone e Borsellino, ecco tutta la verità su quelle due stragi

Gianni Bazzoni
Qui sopra i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sotto Giuseppe Ayala nei prossimi giorni in tour teatrale in Sardegna
Qui sopra i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Sotto Giuseppe Ayala nei prossimi giorni in tour teatrale in Sardegna

Incontro con Giuseppe Ayala in tour nell'isola. Il ricordo di quei giorni passati all’Asinara per scrivere il rinvio a giudizio del primo maxi processo contro Cosa Nostra

15 marzo 2011
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SASSARI. «I giovani devono conoscere i fatti come si sono svolti»: Giuseppe Ayala, magistrato siciliano, sarà in Sardegna dal 23 al 26 marzo per raccontare la sua verità sulla tragica scomparsa dei colleghi Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. La storia portata sul palcoscenico consente di ricordare anche il periodo (fine luglio 1985) che i tre giudici trascorsero all'Asinara, nella foresteria di Cala d'Oliva, per scrivere il rinvio a giudizio del primo maxi-processo contro Cosa Nostra, e l'attualità offre l'occasione per mettere in evidenza la protesta dei cassintegrati della Vinyls. Romano Chessa, uno dei lavoratori, di recente ha detto di sentirsi orgoglioso «di portare avanti una battaglia per la dignità, la legalità e il lavoro a pochi passi dal luogo in cui due grandi uomini come Falcone e Borsellino hanno testimoniato il loro impegno contro Cosa Nostra».

E oggi Giuseppe Ayala, sottosegretario alla Giustizia con il Governo Prodi, quando nel 1998 venne dismesso il supercarcere dell'Asinara per lasciare spazio al Parco nazionale, nel leggere quelle dichiarazioni quasi si commuove: «Se incontrassi l' operaio - dice - lo abbraccerei. Sono sensibilità come queste la vera forza del Paese. le celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia dovrebbero tributare un omaggio particolare alla parte sana dell'Italia».

Il tour sardo dello spettacolo «Chi ha paura muore ogni giorno - i miei anni con Falcone e Borsellino» - che poi è la trasposizione teatrale dell' omonimo libro edito da Mondadori- è organizzato dall'Associazione La via del Collegio e prevede quattro tappe: il 23 marzo al teatro Garau di Oristano, il 24 all'Auditorium del Conservatorio di Cagliari, il 25 al Verdi di Sassari e il 26 all'Eliseo di Nuoro.

«Le stragi fermarono il pool antimafia - racconta Giuseppe Ayala - ma il nostro lavoro non è stato bloccato da Cosa Nostra, bensì da pezzi delle istituzioni vicini alla criminalità, quelle stesse istituzioni che avrebbero dovuto tutelarci».

Giuseppe Ayala ammette che «la partita contro la mafia non è mai stata giocata sino in fondo, i due veri fuoriclasse, Pelè e Maradona, sono stati messi fuori dal campo a un passo dalla vittoria». Nella sua narrazione Ayala - che con Falcone e Borsellino condivise la vita professionale di tutti i giorni e una profonda amicizia - affronta anche i temi della giustizia italiana di oggi, parla dei giovani magistrati «che credono nel mestiere: in loro ripongo fiducia». E c'è una preoccupazione: «La continua delegittimazione» nei confronti dei magistrati con la riforma della giustizia avviata dal Governo Berlusconi.

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