La Nuova Sardegna

Villa Certosa, Berlusconi presenta alla Regione una richiesta di ampliamento

Mauro Lissia
Villa Certosa
Villa Certosa

C’è anche un progetto del premier per costruire alcuni bungalow alla Certosa tra quelli presentati alla Regione in base al primo piano casa approvato dal Consiglio il 17 ottobre dell’anno scorso. Finora le domande arrivate alla commissione regionale del paesaggio sono appena 22

19 maggio 2010
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CAGLIARI. Berlusconi l'aveva detto: il piano casa darà alle famiglie la possibilità di realizzare una cameretta in più per i bambini. Difficile pensare che il premier possa sentirsi stretto nelle sei ville galluresi in cui trascorre vacanze dorate con amici e stuoli di fanciulle.

Eppure è certo che una dalle sue società, la Idra Immobiliare spa, ha chiesto alla commissione paesaggistica regionale il pronunciamento di compatibilità per un progetto di ampliamento che riguarda la Certosa, prima residenza estiva del premier, teatro di festini e ricevimenti popolati di leader politici e veline: si tratta di un numero imprecisato di bungalow, strutture probabilmente abitabili piuttosto lontane dal corpo centrale della villa, che forse il capo del governo intende destinare agli ospiti. La richiesta è legata al primo piano casa, a quell’insieme di norme un po’ confuse varate dalla giunta Cappellacci all’alba della legislatura secondo le indicazioni del governo nazionale.

Il piano paesaggistico regionale elaborato dall’amministrazione Soru impedirebbe qualsiasi aumento di volumetria nella sterminata area che circonda la residenza, ma grazie al piano casa regionale - ispirato dallo stesso Berlusconi - la Idra Immobiliare non dovrebbe avere alcuna difficoltà ad ottenere il nullaosta della commissione, malgrado alcuni componenti dell’organismo di valutazione abbiano manifestato perplessità: il terreno disponibile è vasto ma i bungalow, simili a tucul di disegno africano, provocherebbero un impatto visivo sgradevole. A confermare l’esistenza del progetto e dell’istanza di ampliamento è stato il presidente della commissione, l’artista Pinuccio Sciola: «Abbiamo fatto in tempo soltanto a dargli un’occhiata - ha spiegato il celebre scultore di San Sperate - ma il procedimento è in corso, la pratica risale a circa una settimana fa».


Berlusconi, attraverso la Idra, già nel 2006 aveva realizzato pesanti interventi edilizi a villa Certosa e sulla spiaggia, imponendo il segreto di Stato. Dopo l’intervento degli ambientalisti e poi della Procura l’amministratore della società Giuseppe Spinelli era finito sotto processo a Tempio: tredici capi d’imputazione contestati dall’allora procuratore capo Valerio Cicalò, tutti riferiti ad abusi edilizi e violazioni delle norme ambientali. Spinelli però era stato assolto dal giudice Vincenzo Cristiano perchè una parte dei lavori era autorizzata e il resto risultava condonato in tempi diversi.

Il nuovo progetto edilizio di Berlusconi sembra scorrere sui binari della piena legalità e sulla scia di atti pubblici: per ottenere il via libera dalla Regione la società immobiliare si è agganciata saldamente alle norme del piano casa, una corsia preferenziale disegnata dagli uffici dell’assessore all’urbanistica Gabriele Asunis per chi non si accontenta di quanto è già costruito. Così la blasonata e chiacchieratissima villa Certosa è finita nel calderone dei progetti di ampliamento piovuti sulla commissione del paesaggio, costituita poche settimane fa: fino ad oggi le richieste sono ventidue, quasi tutte riguardano aumenti di volumetria in superfici vicinissime al mare, alcune nella fascia dei trecento metri. Ci sono hotel, villaggi turistici e lussuose ville private: nessuna traccia di case familiari, nessuno sembra guidato dall’impellente necessità di realizzare uno spazio vitale per bimbi in arrivo. Alcuni progetti sarebbero di qualità imbarazzante: «È presto per dare giudizi - taglia corto Sciola - abbiamo appena avviato il lavoro, vedremo nei prossimi giorni».
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