La Nuova Sardegna

Oristano

Assemblea partecipata

Nurachi avvia il percorso per la prima comunità energetica della provincia

di Paolo Camedda

	L'assemblea di presentazione del progetto
L'assemblea di presentazione del progetto

Soddisfazione del sindaco Ponti

27 marzo 2024
4 MINUTI DI LETTURA





Nurachi Quando l'iter burocratico sarà completato e saranno installati gli impianti, anche la provincia di Oristano avrà la sua prima Comunità energetica rinnovabile (Cer). Il Comune di Nurachi ha mosso martedì sera i primi passi per l’ambizioso progetto che, in un momento storico in cui il caro bollette è diventato un problema diffuso, ha come obiettivo l’abbattimento dei costi energetici sostenuti dalle imprese locali e dai cittadini, non dimenticando la necessità di affrontare il problema del cambiamento climatica globale per arrestare il quale, anche le piccole comunità, possono dare il proprio contributo.

La sala consiliare, dov’è stata convocata martedì sera l’assemblea pubblica informativa, era affollata di imprenditori e cittadini, in tutto più di cinquanta, desiderosi di conoscere i termini e le condizioni per aderire al progetto. Il suo sviluppo è stato affidato dall’amministrazione alla società di ingegneria Inios, con sede a Oristano. Quest’ultima era rappresentata dall'ingegner Guido Sanna, amministratore e responsabile commerciale, con qualifica di Ege civile e industriale, specializzato nella diagnostica energetica civile e industriale, e nel design di microgrid e smart grid elettriche. Proprio Guido Sanna ha presentato i vantaggi della nascita di una comunità energetica rinnovabile e ha risposto alle numerose domande e curiosità dei presenti.

«Per la costituzione di una Cer occorre che si realizzino in loco produzione e consumo di energia rinnovabile. Lo Stato, in un contesto di crisi energetica, fornisce a chi aderisce, in base al contributo garantito alla Comunità energetica, una buona remunerazione». Attualmente riconosce un contributo a fondo perduto del 40% a chi investe per istallare un impianto fotovoltaico di nuova generazione, paga per la desaturazione della rete e dà un ulteriore incentivo ventennale in termine di costo a Kw/h, rispetto a quanto produrrà e consumerà la Comunità energetica, anche a coloro che aderiranno come consumatori.

«Tutti possono trarre vantaggio dalla costituzione di una Comunità energetica rinnovabile – ha proseguito – sia chi partecipa come produttore, dunque installando gli impianti, che dovranno avere determinate caratteristiche, sia chi partecipa semplicemente come consumatore, naturalmente in proporzione al contributo dato alla comunità e in base a quanto sarà definito nel dettaglio dallo statuto. Anche il cittadino comune può partecipare gratuitamente, semplicemente consumando l’energia rinnovabile e ottenere la sua remunerazione».

A imprenditori e cittadini sono stati distribuiti dei fogli su cui lasciare i propri nominativi e recapiti per essere ricontattati e coinvolti nelle fasi successive. Il prossimo passo sarà infatti un’analisi di chi è potenzialmente interessato ad aderire alla Comunità energetica e del reale fabbisogno energetico che servirà per alimentare la rete, oltre a una verifica degli impianti fotovoltaici esistenti e della loro tipologia.

«Seguirà uno studio di fattibilità tecnica – ha spiegato Guido Sanna – e l’amministrazione scriverà uno statuto nel quale, fra le altre cose, saranno anche definiti i criteri di redistribuzione degli incentivi sull'energia condivisa». Alla Comunità energetica rinnovabile potranno partecipare produttori e consumatori, inclusi gli enti pubblici, con l’eccezione delle grandi imprese e delle aziende che producono o vendono energia. «La Cer rappresenta uno strumento di progresso energetico-sociale – ha sottolineato l’ingegnere –. Con questa assemblea abbiamo visto che ci sono tutte le possibilità per portare avanti il progetto».

Soddisfatto il sindaco Ponti:

«I vantaggi sono indiscutibili, sul tema dell'energia non si può più tornare indietro». Il sindaco Renzo Ponti è convinto che la costituzione di una Cer sia per Nurachi un passo importante verso l'autosufficienza energetica.

«In Sardegna abbiamo due paesi pionieri che hanno fatto quest'esperienza, nell'Oristanese ancora nessuno, per cui per noi è un po' una sfida – ha sottolineato – l’assemblea pubblica è andata oltre le aspettative, significa che su questo tema c'è grande interesse da parte dei cittadini, attratti sia dalle possibilità di risparmio sull'energia elettrica, sia dall'efficientamento energetico e dal consumo sostenibile». L'obiettivo nel breve periodo è coinvolgere nel progetto quanti più soggetti possibili: «Spetta a noi, attraverso una campagna di sensibilizzazione di privati e imprese, trovare la quadra – afferma Ponti – e a una prima analisi dei consumi energetici dell'abitato, chi se ne avvantaggerebbe di più sono le attività produttive locali, che sarebbero in grado di ottimizzare un consumo che attualmente è molto alto e in più ottenere gli incentivi sull'installazione di nuovi impianti fotovoltaici». Il Comune non esclude a sua volta un proprio investimento.

«Ci mettiamo a disposizione e quando avremo le adesioni valuteremo se sarà il caso di fare un piccolo investimento infrastrutturale per aumentare la potenza energetica prodotta dalla Cer, in modo da avvantaggiare ulteriormente chi partecipa». Non è detto poi che la Cer non possa estendersi oltre Nurachi.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative