La Nuova Sardegna

Oristano

Si diffonde la cultura del benessere 

Cabras, convegno di medicina dello sport: confortanti indicazioni dagli oristanesi

28 maggio 2017
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CABRAS. La cittadina lagunare per due giorni è diventata capitale della medicina sportiva: si è svolto infatti venerdì e sabato il decimo convegno di medicina dello sport “Citta’ di Cabras”, organizzato dall’associazione medico sportiva di Oristano, presieduta da Antonello Tricas, specialista in Scienze dell’alimentazione e in medicina dello sport, in collaborazione con le associazioni regionali cardiologi ambulatoriali della Sardegna.
La corretta alimentazione, è stato evidenziato dagli specialisti intervenuti, e uno stile di vita sano rappresentano la ricetta per vivere più a lungo e in buona salute. «Nei paesi occidentali, il benessere e la scarsa attività fisica portano sempre più alla sedentarietà - ha spiegato Antonello Trincas -. Quest’ultima, associata ad una alimentazione ricca di cibi ipercalorici, tabagismo e abuso di sostanze alcooliche, favoriscono il sovrappeso e l’obesità. Elementi che costituiscono la premessa per patologie come il diabete, la sindrome metabolica e le malattie cardiovascolari, tumorali, osteoarticolari e respiratorie, soltanto per citarne alcune, che sono la causa più frequente di mortalità e disabilità».
Da qualche anno a questa parte, però, nella popolazione italiana si è ravvisata una maggiore attenzione e cura del corpo. Palestre e centri benessere registrano costantemente il tutto esaurito, e gli spazi dedicati a chi intende fare la corsetta quotidiana sono sempre più frequentati. «Si, è così - sottolinea Trincas -. Anche nella nostra provincia si vedono sempre meno persone con chili di troppo. Questo è un fatto positivo, perché, ormai è attestato dalla scienza, un’attività fisica costante e ponderata, proporzionata all’età e seguita dal medico, sostituisce il farmaco». Molti che vorrebbero fare attività fisica, lamentano di dover pagare la certificazione sanitaria: «È vero anche questo - dice Trincas -. Non mi pare però che 30 euro all’anno costituiscano una spesa insostenibile, soprattutto se si pensa che la certificazione viene rilasciata da medici specialisti. Tra l’altro, molti colleghi, quando si rendono conto che il richiedente è in difficoltà economiche, non chiedono nulla».
Piero Marongiu
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