La Nuova Sardegna

Oristano

Provincia senza soldi, scuole a rischio

di Michela Cuccu
Provincia senza soldi, scuole a rischio

La denuncia dei dirigenti: «Dall’amministratore dell’Ente nessuna risposta». La prospettiva è la chiusura degli edifici

23 aprile 2017
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ORISTANO. La Provincia non ha più soldi per le manutenzioni e così gli istituti superiori rischiano di chiudere per motivi di sicurezza. Per questo i dirigenti scolastici, ieri mattina hanno convocato una conferenza stampa per dire che l’unica soluzione rimasta è quella di chiedere l’intervento del Prefetto. «Ci andremo la prossima settimana, dato che il commissario straordinario della Provincia non ha dato ulteriori spiegazioni, malgrado i nostri solleciti, a quella nota di qualche giorno fa». Quest’ultima precisava come «a causa delle limitate risorse finanziarie disponibili, non potrà essere garantita l’esecuzione di tutti gli interventi: pertanto si chiede di limitare le richieste di interventi alle attività urgenti atte a preservare la sicurezza degli utenti, i servizio e la pubblica incolumità». Tre righe dattiloscritte, quelle firmate dal dirigente del settore scolastico Pietro Dau, per confermare ancora una volta come le Province, anche quelle “salvate” dal referendum costituzionale, ormai private dei trasferimenti dello Stato, hanno le casse praticamente vuote. Ieri mattina, incontrando i giornalisti in una sala del liceo tecnologico Othoca, i dirigenti del Liceo scientifico “Mariano IV”, Luigi Roselli, del “Mossa”, Marilina Meloni; del “Benedetto Croce”, Salvatore Maresca; del “De Castro”, Pino Tilocca e dell’Othoca, Gianfranco Frongia (assenti per impegni precedentemente assunti i colleghi dell’Agrario e del liceo di Bosa), hanno riferito di aver sollecitato invano un incontro chiarificatore con il commissario straordinario della Provincia, Massimo Torrente «Dopo quella comunicazione, che risale al sei aprile scorso c’è stato solo un preoccupante silenzio – ha detto Pino Tilocca dirigente del Liceo classico di Oristano ma anche delle scuole superiori di Mogoro e Terralba – silenzio da parte del Commissario ma soprattutto da parte politica. La politica dovrebbe intervenire su una questione troppo importante che riguarda il diritto alla studio».

I dirigenti scolastici, che ieri hanno sottolineato di essere anche i responsabili della sicurezza degli istituti «da noi, ogni giorno transitano migliaia di studenti e centinaia di lavoratori, fra docenti e personale tecnico», hanno detto chiaramente che «se questa situazione continuerà rischiamo di chiudere anzitempo gli istituti per motivi di sicurezza». La necessità di interventi, anche urgenti, di manutenzione degli edifici scolastici non era certo ignota alla Provincia, lo hanno spiegato ieri i dirigenti, elencando decine di situazioni al limite della legalità. Non ci sono solo gli impianti di riscaldamento che non funzionano o che rimangono a secco come accadde quest’inverno. Si va dagli estintori fuori norma ma ancora da sostituire all’ex Ipsia di Ghilarza, fino agli spogliatoi ormai inagibili dell’Artistico che, come ha riferito ieri la vicepreside, Maria Grazia Piras «si stanno staccando dalla parete della palestra». E poi c’è la porta antipanico in un’ala del Liceo De Castro che risulta bloccata da un mese, le aule del secondo piano dell’Artistico dove ci piove dentro, gli scarichi fognari delle Magistrali che non funzionano e che necessitano mensilmente dell’autospurgo. «I nostri cortili sono invasi dalle erbacce. Gli studenti di Ghilarza qualche giorno fa durante l’ora di assemblea hanno pensato loro di fare pulizia ma questo, noi non lo possiamo consentire».

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