La Nuova Sardegna

Oristano

Stop al progetto della Ivi per un deposito di Gnl

di Simonetta Selloni
Stop al progetto della Ivi per un deposito di Gnl

Santa Giusta, il “no” del consiglio comunale per problemi di natura urbanistica Gli interventi di Higas e Edison in lotti privati, questo in area demaniale

21 aprile 2017
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SANTA GIUSTA. Secondo il detto, non c'è due senza tre, ma per ora il terzo impianto per il deposito di gas naturale liquefatto,il Gnl, a Santa Giusta, dovrà aspettare. La Ivi petrolifera infatti non lo potrà realizzare; il deposito si sarebbe aggiunto a quelli della Higas, che ha già ottenuto l’approvazione definitiva dal ministero per lo Sviluppo economico e che entro pochi giorni otterrà il via libera con la concessione edilizia dal Comune di Santa Giusta, e il deposito Edison, in attesa della definizione della pratica che ha avuto il nulla osta di massima dalla conferenza dei servizi, nel luglio scorso, dal ministero.

Il consiglio comunale di Santa Giusta, il 10 aprile scorso, all'unanimità, ha recepito il parere negativo dell'Ufficio tecnico comunale alla richiesta della Ivi riguardante un’area nei pressi del molo della banchina di sottoflutto, per un’estensione di circa 16mila metri quadrai. Il progetto prevedeva la realizzazione di un deposito costiero per lo stoccaggio nominale di 9mila metri cubi di Gnl, con la collocazione di nove serbatoi criogenici da mille metri cubi ciascuno, da collocarsi fuori terra.

Le ragioni del diniego sono fondamentalmente due, e non hanno nulla a che fare con il progetto in sé, per il quale l'amministrazione non ha espresso contrarietà, come ha sottolineato lo stesso sindaco Antonello Figus, in linea con quanto già fatto per gli altri due progetti.

I problemi sono di tipo urbanistico e edilizio. Dal punto di vista urbanistico, quell’area ricade all'interno del Consorzio industriale, e non è né lottizzata né urbanizzata perché è parte di una zona “di colmata” di proprietà del Demanio marittimo. Non essendo utilizzata, non esprime alcun indice edilizio, mentre la destinazione prevista dal Consorzio, è deposito di materie prime all'aperto. Ora, la richiesta di autorizzazione riguarda nove serbatoi, che tutto sono fuorchè depositi all'aperto. Peraltro la Ivi Petrolifera non ha la proprietà dell'area, che, appunto, è del Demanio.

Il Comune ha chiesto alla Ivi, la cui istanza di autorizzazione risale al 4 gennaio scorso, documentazione che comprovasse la titolarità dell'area, ma nulla è pervenuto a chiarire questo aspetto. Risulta che la Ivi abbia inoltrato una richiesta di concessione al Demanio, ma l'esito di questa richiesta non è conosciuto.

Sia la Higas che la Edison avevano acquisito i terreni sui quali realizzare i depositi: la Higas dalla Cwf del gruppo Clivati, e la Edison dal Consorzio Industriale. Higas, società partecipata dalla livornese Gas and Heat, dal consorzio Cpl Concordia e dalla compagnia marittima norvegese Stolt-Nielsen, realizzerà 6 serbatoi criogenici per il Gnl da 1.500 metri cubi (totale 9.000 metri cubi), con una capacità annua complessiva di 350.000 metri cubi, che dovrebbe essere realizzato nel corso dei prossimi 12-18 mesi. L’impianto della Edison invece avrà una capacità di stoccaggio di 10mila metri cubi complessivi e prevede la realizzazione di sette serbatoi. L’area prescelta si trova nel canale interno del porto e verrà dotata di banchina.

L’amministrazione ha espresso il parere richiesto dal ministero per lo Sviluppo economico, che il 13 gennaio scorso aveva inviato la nota al Comune, invitandolo a dare le proprie determinazioni entro il termine di 90 giorni. L'ente ha utilizzato praticamente tutto il tempo, per verificare i requisiti e eventuali integrazioni prodotto dalla Ivi Petrolifera. Alla fine, il parere è stato negativo. Il terzo deposito dovrà aspettare.

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