La Nuova Sardegna

LACONI. La minoranza consiliare sollecita l'apertura di “Casa Corona”, il tassello mancante legato alla valorizzazione della figura di Sant'Ignazio. Si tratta di un edificio che ingloba al suo interno la casa natale del Santo che l'amministrazione comunale nel 2009, attraverso la partecipazione al bando Civis (rafforzamento centri minori), decise di acquisire al patrimonio comunale per la realizzazione di un itinerario urbano del sacro. Conclusi i lavori di ristrutturazione, costati circa un milione di euro, nel maggio 2015 il comune decise di affidare la struttura in comodato d'uso gratuito ai Frati Cappuccini di Sardegna per la durata di 20 anni, rinnovabili. L'immobile al momento risulta ancora chiuso e non utilizzato; motivo, questo, insieme alle segnalazioni dei cittadini, che ha spinto la minoranza “Insieme per Laconi”, a presentare un' interrogazione per conoscere le ragioni di tale ritardo. «Non c'è stato alcun ritardo – è la replica del sindaco Anna Paola Zaccheddu – piuttosto è stato avviato un percorso condiviso con i Frati nella realizzazione di un progetto di allestimento che prevede interventi di valorizzazione della figura di Sant'Ignazio». Secondo il progetto di valorizzazione la struttura dovrà ospitare inoltre il Centro di Documentazione Ignaziana: un polo religioso e culturale che raccoglie tutto il materiale bibliografico, le carte e i documenti riguardanti Sant'Ignazio, utile alla consultazione da parte degli studiosi, ma a disposizione anche dei visitatori. L'edificio, secondo quanto era stato concordato con la concessione, avrebbe dovuto mantenere la destinazione d'uso quale centro di coordinamento delle associazioni che si occupano dell'organizzazione delle attività legate al Santo, mentre alcuni locali sarebbero destinati ad accogliere i cimeli e gli arredi legati a Sant'Ignazio e al suo tempo. Difficile stabilire quanto tempo bisognerà ancora attendere. (iv.fulgh.)