La Nuova Sardegna

Oristano

Scontro sindaca-impiegati, sciopero dei dipendenti

di Simonetta Selloni
Scontro sindaca-impiegati, sciopero dei dipendenti

Narbolia, gli undici lavoratori si asterranno dalle mansioni il 23 marzo per tre ore Denunciano interferenze della giunta e «la totale assenza di dialogo costruttivo»

14 marzo 2017
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NARBOLIA. Sciopero di tre ore, di tutti gli undici dipendenti del Comune di Narbolia, da attuarsi il prossimo 23 marzo dalle 15.30 alle 18.30. L’ultima spiaggia della lotta sindacale, appunto la proclamazione dello sciopero, è la novità nella contrapposizione tra i lavoratori dell’ente e la sindaca Maria Giovanna Pisanu. Una lunga vertenza che nei giorni scorsi si è arricchita di un capitolo giudiziario, con l’intervento della Guardia di finanza in Comune per l’acquisizione di documenti sulla richiesta di finanziamento da 700mila euro al Coni, per la realizzazione di un impianto sportivo. Un atto conseguente all’esposto presentato dai dipendenti, attraverso l’avvocato Gianni Benevole, alla Procura della Repubblica di Oristano.

La comunicazione con il preavviso di sciopero è stata inviata, come dispone il codice di autoregolamentazione sugli scioperi, al Comitato nazionale di garanzia, alla Prefettura e all’amministrazione comunale. «Lo sciopero è stato contenuto in tre ore pomeridiane, per contenere al massimo i disagi all’utenza – dice Salvatore Usai della Cisl Funzione pubblica –. Ma la decisione si è resa necessaria perché le tensioni con il sindaco non si sono affatto appianate». Nella nota firmata oltre che dalla Cisl anche dalla Uil, il personale dopo «esaminato la grave situazione a cui è continuamente sottoposto», parla del «persistere del disagio nei rapporti interpersonali con l'Amministrazione derivante dalla assoluta mancanza di dialogo e tantomeno di un dialogo costruttivo». Secondo i lavoratori, gli unici momenti di interazione con la giunta «si sostanziano nelle continue interferenze, nell'adozione degli atti che le sono propri».

Una situazione sulla quale si sono succediti incontri, richieste di chiarimenti, tentativi di smussare posizioni divergenti. «Considerata la difficile condizione in cui si è costretti a lavorare, constatato che nonostante le rimostranze da tempo e più volte evidenziate alla amministrazione non hanno trovato soluzione, proclamano alla unanimità una azione di sciopero per il 23 marzo».

Quel che succede adesso, sotto un profilo formale, è tracciato dalla procedura che seguono questi casi. Ci sarà un tavolo di “raffreddamento” in Prefettura, dove le parti saranno convocate per trovare una via d’uscita che al momento sembra difficile, visti i precedenti e infruttuosi tentativi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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