La Nuova Sardegna

Oristano

processo

Debito non pagato e botte chiesta la condanna a 4 anni

ORISTANO. Quindici cessioni di droga, minacce attraverso messaggi col telefonino e un’aggressione in cui si impossessò con la forza di dieci euro e per questo ritenuta dall’accusa una rapina. Sono...

17 febbraio 2017
1 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Quindici cessioni di droga, minacce attraverso messaggi col telefonino e un’aggressione in cui si impossessò con la forza di dieci euro e per questo ritenuta dall’accusa una rapina. Sono quattro, proprio come i capi d’imputazione, gli anni di condanna richiesti dal pubblico ministero Rossella Spano nei confronti dell’oristanese Giorgio Casu che conoscerà la sentenza il 2 marzo.

Per ora accusa e difesa si sono divise la scena di fronte al collegio del tribunale presieduto dal giudice Carla Atlieri, a latere Francesco Mameli ed Elisa Maras. La prima ha ripercorso la vicenda di cui sarebbe stata vittima un minorenne. Questi avrebbe ricevuto dell’hascisc da Giorgio Casu il quale poi avrebbe chiesto il pagamento attraverso un messaggio tutt’altro che amichevole. Successivamente i due si incontrarono per strada e sarebbe stato in quell’occasione che l’attuale imputato avrebbe aggredito il suo debitore malmenandolo e quindi strappandogli i dieci euro.

L’avvocato difensore Massimiliano Carta ha riportato una differente versione dei fatti, riducendo di molto l’entità di quanto accaduto. Poche prove per non dire assenti e le versioni dei due protagonisti che non coincidono. (e.c.)

In Primo Piano
Sanità

Ospedali, Nuoro è al collasso e da Cagliari arriva lo stop ai pazienti

di Kety Sanna
Le nostre iniziative