La Nuova Sardegna

Oristano

Beni comunali in vendita: un catalogo con 200 voci

di Roberto Petretto
Beni comunali in vendita: un catalogo con 200 voci

Approvato dalla Giunta il piano delle alienazioni e delle valorizzazioni Ma non tutto finirà ai privati: solo quello che non è conveniente gestire

13 febbraio 2017
3 MINUTI DI LETTURA





ORISTANO. Un elenco lunghissimo, con centinaia di voci. Terreni, edifici, appartamenti, vecchie scuole, parchi: c’è un po’ di tutto nell’elenco allegato al Piano delle alienazioni e valorizzazioni 2017-2019 approvato nei giorni scorsi dalla Giunta. «Il Piano consiste nell’elenco dei beni immobili di proprietà comunale che la Giunta ritiene non più strumentali all’esercizio delle proprie funzioni istituzionali e pertanto suscettibili di valorizzazione ovvero di dismissione».

Le conseguenze. L’iscrizione degli immobili nel piano determina diversi effetti di natura giuridico-amministrativa. Innanzitutto i beni compresi nell’elenco diventano automaticamente parte del patrimonio disponibile. Con l’eccezione dei beni sottoposti a tutele di natura storicoýartistica, archeologica, architettonica e paesaggistico ambientale per i quali la classificazione avviene solo dopo il parere favorevole degli enti competenti. Inoltre «l’approvazione del Piano da parte del Consiglio costituisce variante allo strumento urbanistico relativamente agli immobili per i quali si dispone un mutamento nelle destinazioni d'uso urbanistiche previste dallo strumento urbanistico vigente».

I beni. Cosa c’è dentro questo elenco? Un deposito e un circolo in via Vittorio Veneto, 11 appartamenti in via Canalis, locali in via Solferino, l’Hospice in viale Cimitero, una struttura cadente in via Onroco, il campo Coni, l’ex mattatoio di via Rockfeller, l’ex colonia Eca di Torregrande, l’ex lavatoio di piazza San Martino, l’ex scuola elementare di via Flavio Gioia a Torregrande, l’ex stazione di monta, la vecchia scuola elementare, l’ex circoscrizione e la ludoteca di Donigala, il parco di Santa Petronilla nella stessa frazione. E ancora vecchie scuole, ex sedi di circoscrizioni e spogliatoi di campi sportivi a Massama a Nuraxinieddu. E terreni, tanti terreni in città, nelle frazioni e in altri Comuni: a Santa Giusta, Palmas Arborea, Villaurbana, Narbolia, Seneghe.

Non tutto è in vendita. Tutto in vendita, come in una gigantesca asta immobiliare? Non è proprio così: «La dismissione deve essere privilegiata per quei beni che non risultano più necessari al perseguimento delle finalità istituzionali e la cui gestione non risulti economicamente sostenibile». Strutture e beni immobili che comportano dei costi per il Comune, ma non portano alcun beneficio. Come rendere appetibili questi beni per i privati? «Lo strumento fondamentale di valorizzazione è rappresentato dalla variazione della destinazione urbanistica. La variazione di destinazione è quindi lo strumento propedeutico alle procedure di valorizzazione». Quindi un terreno o un edificio potrebbe avere una diversa destinazione urbanistica per fare in modo che chi lo acquista possa vederci un affare economicamente conveniente.

Più di 200 voci. L’elenco allegato al Piano delle alienazioni comprende oltre 200 voci. Ci sono anche cose molto piccole, come reliquati di terreno che probabilmente non avranno mai un reale valore commerciale, ma ci sono anche beni appetibili. I Comuni devono cercare risorse ovunque: «L’efficienza e la redditività del patrimonio - si legge nella relazione al Piano - possono infatti costituire una rilevante fonte di finanziamento delle attività devolute alla competenza degli Enti locali. Questo obiettivi possono essere raggiunti solo per il tramite di adeguate politiche di valorizzazione».

Il censimento. Il Comune ha da tempo avviato un lavoro di censimento dei propri beni: «In particolare in questi ultimi due anni, con l’aggiornamento dell’inventario risalente al 1994, si è raggiunta un’elevata affidabilità dei dati relativi alla consistenz za del patrimonio immobiliare tanto che da alcuni esercizi non si rendono più necessarie integrazioni o modifiche sostanziali dei dati contenuti nell’inventario».

Il quadro è completo: ora si tratta di decidere quali “gioielli” mettere in vendita.

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative