La Nuova Sardegna

Oristano

Per l’acqua termale test confortanti sulla nuova falda

di Maria Antonietta Cossu

Fordongianus, concluse le operazioni di verifica nel pozzo Il sindaco Pischedda: buona notizia, prospettive di sviluppo

12 febbraio 2017
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FORDONGIANUS. Venticinque litri d'acqua al secondo e nessuna interferenza: è il risultato emerso dalle prove di portata che i tecnici della Terme di Sardegna hanno effettuato in settimana sul punto di prelievo realizzato con le trivellazioni. Le ottimistiche previsioni dei geologi si sono rivelate realistiche; i fatti hanno confermato ciò che già dalle fasi immediatamente successive agli scavi andavano supponendo: le operazioni di pompaggio dell'acqua termale effettuate dalla nuova falda acquifera non hanno avuto alcun tipo di ripercussione sullo stato del vecchio pozzo, quello che intercetta il flusso della vena di Caddas, nel vicino sito romano.

Il monitoraggio condotto nell'arco di quattro giorni ha rilevato che il livello dell'acqua nel pozzo esistente non ha subito variazioni né si è verificata alcuna commistione tra acqua calda e acqua fredda. Per gli artefici del progetto e per chi, fin dalla prima ora, ha creduto nella ricerca geomineraria l'esito delle prove di portata apre scenari concreti di sviluppo legato allo sfruttamento della risorsa naturale. Una frontiera che l'amministrazione locale vuole esplorare fino in fondo con un ruolo diretto e con una concessione propria. «Siamo molto soddisfatti di questo risultato, significa che la quantità di acqua calda nel sottosuolo è maggiore di quanto si pensasse», ha commentato il sindaco Serafino Pischedda. «Questa non è una buona notizia solo per il gestore dello stabilimento termale ma anche per il Comune, perché vuol dire che ci sono prospettive di un ulteriore sviluppo termale del paese».

Fatta la somma della portata dei punti di emungimento nuovo e preesistente, al momento è possibile contare su una “produzione” complessiva di acqua ad alte temperature pari a 46-48 litri al secondo. Una quantità largamente superiore alle esigenze dettate dall' attività del centro benessere, che ne utilizza circa sedici al secondo. Con quest'ultima fase di sperimentazione riprenderà l'iter dell' acquisizione dei pareri e del rilascio delle autorizzazioni cui è assoggettato il titolare della concessione geomineraria. Terme di Sardegna dovrà trasmettere al Servizio di valutazione ambientale la relazione che attesta l'inesistenza di un'interferenza tra i due pozzi e dimostrare che l'attività non produce un impatto negativo nel sottosuolo e in superficie. Un eventuale beneplacito della Regione autorizzerà la società a realizzare il tratto di condotta che serve per convogliare l'acqua dal nuovo punto di prelievo alla stazione di pompaggio situata circa 50 metri a monte del sito archeologico di Caddas.

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