La Nuova Sardegna

Oristano

Ritornare a casa, mancano i fondi

Ritornare a casa, mancano i fondi

Samugheo, il Comune non cofinanzierà più l’intervento della Regione

09 febbraio 2017
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SAMUGHEO. Nel 2017 il Comune non comparteciperà alle spese del programma Ritornare a casa. Il servizio domiciliare di assistenza sarà garantito con i soli fondi della Regione, che continuerà a finanziare l’iniziativa nella misura dell’80 per cento. La riduzione delle risorse non potrà che andare a discapito degli utenti, per i quali le alternative saranno il ridimensionamento del servizio dovuto alla riduzione, in termini di ore, delle prestazioni, o sostenere di tasca propria i costi eccedenti la copertura finanziaria garantita.

Sulla decisione dell’amministrazione samughese ha pesato una minore disponibilità di dotazioni finanziarie e il concomitante aumento del numero delle domande, che negli ultimi tempi è più che raddoppiato. La spesa a carico del Comune per un unico progetto ammontava in media a quattromila euro. Fino al 2016 a Samugheo sono stati portati avanti tre progetti, ma ultimamente le richieste si sono moltiplicate e soddisfarle tutte avrebbe comportato per l’ente locale un esborso di circa 32mila euro all’anno. Spesa che l’amministrazione sostiene di non essere in grado di fronteggiare. «L’iniziativa è meritoria, riconosco l’importanza del servizio - ha detto il sindaco Antonello Demelas -. Il problema è che all’inizio era coperto interamente dalla Regione, che in un secondo tempo ha inserito il cofinanziamento del 20 per cento da parte dei Comuni. Finché abbiamo potuto abbiamo contribuito, ma ora che il bilancio si è ulteriormente assottigliato e che le domande sono aumentate, nostro malgrado non riusciamo più a pagare».

«È stata una scelta dettata dall’esigenza, era impossibile chiudere il bilancio di previsione» ha spiegato l’assessore ai Servizi sociali Sara Olla, che però ha lasciato intravedere uno spiraglio: «Se nel corso dell’anno riusciremo a reperire le risorse, ripristineremo il fondo, ma per il momento siamo costretti a procedere in questo modo benché consapevoli dell’ importanza dell’iniziativa. La spesa sociale di questo Comune è molto alta e in costante crescita. Malgrado i trasferimenti regionali restino più o meno invariati aumenta la domanda e l’amministrazione deve garantire i servizi essenziali a tutte le categorie».

Maria Antonietta Cossu

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