La Nuova Sardegna

Oristano

conguagli irrigui

Ora protesta anche Cabras

ORISTANO. Dopo il sindaco di Arborea, anche quello di Cabras prende posizione verso la Regione per chiedere una correzione nei conguagli delle bollette per i costi dell’irrigazione nelle aree gestite...

20 gennaio 2017
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ORISTANO. Dopo il sindaco di Arborea, anche quello di Cabras prende posizione verso la Regione per chiedere una correzione nei conguagli delle bollette per i costi dell’irrigazione nelle aree gestite da Consorzio di bonifica dell’Oristanese. In una lettera al presidente della Regione Cristiano Carrus e il consigliere delegato, Gianni Meli, ricordano in premessa l’importanza del comparto agricolo «per la nostra Provincia ed in particolar modo per il Comune di Cabras», definibile come «la principale risorsa economica e occupazionale».

Carrus e Meli premettono di non voler «criticare o attaccare», ma sensibilizzare «il mondo politico della Regione Sardegna sul fatto che tantissimi operatori agricoli, che esercitano la propria attività nel comprensorio del Consorzio di Bonifica dell'Oristanese, hanno manifestato in maniera forte il disagio arrecato alla loro attività a causa della scelta operata dal Consorzio di Bonifica sul fatto che il debito dello stesso, per quanto riguarda il triennio 2006, 2007 e 2008, sia caricato sulle aziende che già da diversi anni devono far fronte alla grave crisi economica».

Gli amministratori comunali di Cabras si dicono «increduli e indignati perché gli agricoltori della Sardegna, notoriamente e statisticamente tra i più poveri della penisola, non possono accollarsi un debito così esoso che rischia di accelerare il definitivo tracollo di un settore fondamentale per il nostro territorio».

Il problema dei conguagli è solo l’ultimo di una catena che strangola il settore dell’agricoltura: «Le aziende agricole locali sono già molto danneggiate - prosegue la lettera di Cristiano Carrus e Gianni Meli -, non solo per la mancanza di efficienti opere irrigue, ma anche per la mancanza di impianti di elettrificazione che qualora dovessero essere realizzati da un'impresa rappresenterebbero un costo esorbitante ed insostenibile».

Al presidente Pigliaru e alla sua giunta gli amministratori di Cabras chiedono quindi «un intervento forte affinché ci sia un prezzo equo dell'acqua e soprattutto che venga definita la vertenza delle centrali elettriche sul Tirso che avrebbe dovuto portare benefici alle aziende dell'oristanese e che invece si vedono penalizzate».

Il Consorzio dovrebbe essere, secondo Carrus e Meli, «un ente a sostegno delle imprese agricole ed invece si sta trasformando in qualcosa che penalizza gli operatori. Appare assurdo, infatti, che nel 2017 si coltivi la terra senza sapere quale sarà il costo dell'acqua se non dopo anni, con il rischio poi di gravi ripercussioni per il mondo agricolo».

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