La Nuova Sardegna

Oristano

A Ghilarza un anno di lotta alla criminalità

Virgo Fidelis, il bilancio dei carabinieri. E il saluto del maggiore Musumeci sembra un commiato

22 novembre 2016
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GHILARZA. Si è svolta ieri tra le mura della chiesa maggiore la liturgia della Virgo Fidelis. La ricorrenza è stata anche l’occasione per ripercorrere l’ultimo anno di attività svolto dai carabinieri della compagnia. Il comandante Alfonso Musumeci ha messo sui piatti della bilancia i risultati conseguiti sul fronte investigativo e della tutela dell’ordine pubblico e i casi ancora pendenti. Particolarmente proficua è stata l’azione antispaccio, che ha portato al sequestro di oltre venti chili di stupefacenti e all’arresto di alcune persone dedite al traffico di droga. Alludendo all’epilogo in tribunale di un recente caso di omicidio, il maggiore ha sottolineato che la sentenza di condanna a 30 anni «ha confermato la bontà del lavoro svolto dai carabinieri. Altri delinquenti macchiatisi di analoghi reati restano, invece, ancora in libertà».

Tra crimini più diffusi di quelli passati in rassegna c’è stato un accenno all’incendio doloso: «Un reato ignobile, molto spesso commesso da chi vive nelle nostre comunità e che, purtroppo, scuote solo in parte le coscienze popolari».

In crescita è l’impiego delle forze dell’ordine nel coadiuvare le operazioni di gestione dei flussi migratori. Infine il maggiore ha ringraziato i 250 militari appartenenti allo Squadrone eliportato dei cacciatori di Sardegna e al Nucleo cinofili di Abbasanta e alla tenenza di Ghilarza, nella quale sono entrate a far parte per la prima volta due donne: il maresciallo ordinario Noemi Uleri e il carabiniere Nicoletta Cossu. «Il tempo del nostro comune cammino istituzionale si sta, purtroppo, affievolendo», ha chiosato Alfonso Musumeci al termine di un discorso che aveva il sapore del commiato: «Percorriamo ancora insieme quest’ultimo tratto svolgendo con onestà, professionalità e dedizione i nostri doveri».

Maria Antonietta Cossu

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