La Nuova Sardegna

Oristano

Aiuto ai terremotati Mont’e Prama si apre ai visitatori

di Piero Marongiu
Aiuto ai terremotati Mont’e Prama si apre ai visitatori

Cabras, il ricavato andrà alle popolazioni colpite dal sisma Iniziativa congiunta di Soprintendenza, Curia e Comune

08 ottobre 2016
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CABRAS. Buona la prima. Si potrebbe riassumere in tre parole l’apertura del sito di Mont’e Prama, voluta dal Comune, che ha inteso aderire all’iniziativa della chiesa arborense, volta a reperire fondi da destinare alle popolazioni vittime del sisma del 23 agosto scorso, che ha colpito il centro Italia. Iniziativa accolta immediatamente dalla Soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano nella persona dell’archeologo Alessandro Usai, responsabile del sito, che ieri mattina si è prestato a illustrare la situazione attuale del sito a giornalisti e autorità. L’apertura di Mont’e Prama al pubblico, avvenuta alla presenza dell’arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna, come ha spiegato l’assessore comunale alla Cultura Fenesia Erdas, per il momento deve intendersi a carattere straordinario. «Un’iniziativa – ha detto l’assessore Erdas – fortemente voluta dall’amministrazione, che ha inteso in questo modo avallare uno scopo di grande valenza sociale: reperire fondi da destinare ai terremotati». «Un’iniziativa – ha detto l’arcivescovo Sanna – che crea un importante legame tra cultura e promozione umana. In questo caso finalizzata a sostenere chi sta vivendo una situazione di difficoltà». Su Mont’e Prama i riflettori si sono accesi al momento della riapertura degli scavi, avvenuta nel 2014, e da allora non si sono mai spenti. Grazie al lavoro svolto da quanti vi hanno operato, molte cose sono cambiate e molto materiale è stato riportato alla luce. «Prima del 2015 – ha detto Alessandro Usai, illustrando le caratteristiche del sito – qui c’era soltanto un terreno incolto. Il lavoro, condotto spesso in condizioni di difficoltà, ha consentito di riportare alla luce molte importanti informazioni, relative al sito e al suo utilizzo. Adesso si è conclusa una fase: il rinvenimento delle ultime statue e di un gran numero di tombe; siamo passati dalle 33 indagate da Carlo Tronchetti negli anni ’77-’79, alle oltre cento attuali. Ma sicuramente ce ne sono molte di più. Quindi, possiamo dire che un progetto si è concluso, e altri se ne devono iniziare». Tutto dipende dai finanziamenti, dalla loro entità e dai risultati che avranno le proposte di permuta dei terreni privati in cui si dovrà indagare, che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Cristiano Carrus, nel futuro. La prossima settimana si inizieranno i primi saggi all’interno di un terreno privato, tesi a verificare se il muro riportato alla luce recentemente prosegue. I riflettori su Mont’e Prama rimangono accesi, e stanno rilanciando l’immagine delle statue e del sito in tutto il mondo, ma il futuro, alla luce dei tagli continui operati dalle istituzioni alle Soprintendenze, rimane avvolto nell’incertezza. Il sito rimarrà aperto al pubblico anche oggi e domani.

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