La Nuova Sardegna

Oristano

In aula di domenica per fare il bilancio

di Enrico Carta
In aula di domenica per fare il bilancio

La scadenza imposta dalla Regione richiede la convocazione per approvare gli equilibri bocciati già due volte

24 settembre 2016
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ORISTANO. La domenica....andando in consiglio comunale. La canzone d’altri tempi avrebbe in realtà portato la gentil donzella in cerca dello sguardo del suo innamorato sino in chiesa, per ascoltare la messa e dare una sbirciatina al desco del suo moroso. La domenica oristanese invece porterà tutti o quasi tutti o anche molti meno di quasi tutti in consiglio comunale di buon mattino. Il presidente dell’assemblea, Marco Cossu, ha convocato per le 9 di domani la seduta che dovrebbe sancire lo scampato naufragio della zattera Tendas che resta aggrappata all’amico (forse) ritrovato.

Stefano Mureddu, in realtà, ancora non ha sciolto la sua riserva né i suoi dubbi di coscienza sul fatto se rientrare o meno in maggioranza ed evitare così il commissariamento dell’ente, che, fondamentalmente resta per tutta la città la soluzione peggiore e soprattutto una piccola tomba della politica. Altresì è profondamente ingiusto far ricadere sulle spalle di un consigliere solo la responsabilità di un eventuale crollo e il rischio molto concreto di essere additato come colui che ha fatto crollare i vecchi compagni di avventura. Chi si lancia in facili commenti, si trova certamente in una situazione più comoda della sua. «Ci siamo incontrati tante volte in queste settimane e non è cambiato nulla – afferma Stefano Mureddu –. Mi sembra tardi per riacquistare la fiducia in un progetto politico che per quattro anni ha disatteso le prospettive per le quali era nato. Avrei voluto fatti concreti anche in queste ultime ore, ma questi non ci sono stati».

Bocciatura, quindi, ma non significa che sarà voto negativo perché la bilancia ha due piatti. «L’arrivo del commissario è una situazione negativa – prosegue l’ex consigliere di maggioranza –, perché rallenterebbe non solo il programma politico». Il riferimento è chiaro e riguarda il blocco dei soldi per le povertà e altre misure necessarie per alleviare la situazione di crisi economica devastante che attanaglia tante famiglie. Se gli equilibri di bilancio vengono bocciati per la terza volta, i soldi per le povertà o per l’assistenza sanitaria rimangono fermi sino a che un commissario, il cui arrivo non è immediato, non li approverà per i fatti suoi.

E allora la domanda è: «Può la parte più povera della città aspettare un mese o forse più?». E, se è pur vero che in questo labirinto con una sola strettissima uscita Guido Tendas ci si è infilato da solo con innegabili responsabilità di un consiglio comunale debole e per larghi tratti inesperto, il problema dei fondi bloccati resta sul tavolo. È su questo che Stefano Mureddu mediterà sino a domani mattina, quando il Consiglio si riunirà di nuovo in una domenica in cui Guido Tendas spera di fare tredici, numero fatidico per arrivare alla maggioranza e far passare gli equilibri di bilancio.

Agli undici voti sicuri e al possibile voto di Stefano Mureddu si aggiungerà il tredicesimo della new entry Mariano Musu. Sarà il consigliere del gruppo Insieme che prenderà il posto della dimissionaria Giannella Urru, in quanto primo dei non eletti. A dire il vero non era proprio il primo, visto che più preferenze avevano ottenuto sia Giancarlo Meloni che Davide Schirru. Il primo ha però un’incompatibilità, il secondo problemi personali in questo momento non superabili, per cui hanno rinunciato.

Ex funzionario di banca, Mariano Musu condivide con Guido Tendas la provenienza: è di Solarussa. Il suo esordio di domenica è reso obbligatorio dal fatto che la Regione ha posto come data di scadenza per il via libera agli equilibri quella di domani. Festa o non festa arriveremo a palazzo degli Scolopi.

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