La Nuova Sardegna

Oristano

Oristano, la Regione manda un salvagente alla giunta Tendas: ancora 20 giorni

di Simonetta Selloni
Il sindaco Guido Tendas
Il sindaco Guido Tendas

Dopo la seconda bocciatura dei riequilibri di bilancio, l'assessore Erriu concede una nuova proroga

30 agosto 2016
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ORISTANO. Dopo la seconda bocciatura in un mese dei riequilibri di bilancio, che, stando alla legge, dovrebbe sancire lo scioglimento del Consiglio e l'invio di un commissario, la Regione ha investito gli Uffici di quello, a detta dell'assessore agli Enti locali Cristiano Erriu, è un caso unico. E ha deciso di concedere altri venti giorni di tempo per l'approvazione della manovra.

Perchè è unico il caso Oristano? Erriu fa riferimento al fatto che altri 32 Comuni isolani e 12 Unioni dei Comuni non abbiano approvato i riequilibri nei termini di legge, ossia il 31 luglio. Ma in questi casi, la manovra non è stata neanche approntata: diversamente dal Comune capoluogo che non solo ha preparato la delibera, ma per ben due volte l'ha portata all'esame del Consiglio che per le stesse volte l'ha bocciata. Questo per via della decisione dei quattro consiglieri dissidenti che hanno lasciato la maggioranza: Mariangela Massenti, Giampaolo Lilliu, Stefano Mureddu e Marco Piras.

Stamattina dalla Regione è partito l'atto di diffida ai sensi del Testo unico per gli enti locali, che all'articolo 141 prevede prevede espressamente che la Regione conceda al Consiglio comunale, con lettera notificata ai singoli consiglieri, un termine di 20 giorni per l'approvazione dell'assestamento di bilancio. Trascorso tale termine, in caso di mancato via libera da parte dell'assemblea, sarà il commissario ad acta a porre in essere i provvedimenti di riequilibrio necessari.

Lo stesso assessore Erriu ha sottolineato che del caso stanno occupandosi gli uffici dell'assessorato, con consultazioni estese al ministero dell'Interno e sulla base delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato.

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Intanto si registrano le prime reazioni alle decisioni della Regione. Per Giuliano Uras (Udc), "la Regione non sta rispettando la legge, e non c'è pià certezza di diritto. Il governo regionale, espressione del Pd e amico della giunta Tendas per affinità politiche, non vuole perdere la faccia e il capolugo e si rifiuta di prendere atto che il sindaco Tendas è politicamente sfiduciato".

 

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