La Nuova Sardegna

Oristano

Consiglio verso la fine, via libera al commissario

di Simonetta Selloni
Consiglio verso la fine, via libera al commissario

Oristano, Tendas sotto su assestamenti e verifica degli equilibri di bilancio Il voto: 13 contrari e 12 a favore. Ora si attendono le mosse della Regione

30 agosto 2016
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ORISTANO. Il copione è lo stesso del 27 luglio scorso. Quando il presidente del Consiglio comunale Marco Cossu chiama al voto, in un’aula piombata in un caos crescente, il risultato è di quelli secchi: con 13 voti contro, il Consiglio boccia la delibera sulla variazione di assestamento generale del bilancio di previsione 2016/2018 e verifica degli equilibri di bilancio. Non bastano i 12 voti di quel che resta di una maggioranza che il sindaco Guido Tendas ha irrimediabilmente perso. Non bastano i supplementari ai supplementari, i 15 minuti di sospensione dei lavori chiesti e ottenuti dal primo cittadino prima delle dichiarazioni di voto, l’ultimo atto di un copione che sembrava già scritto, anche se il sindaco aveva nelle ultime settimane intensificato i contatti con i dissidenti della sua maggioranza, per cercare di ricondurli dalla sua parte. Un voto che, norme alla mano, interrompe traumaticamente la legislatura con otto mesi di anticipo, e consegna il Comune commissario ad acta.

«Io non mi dimetto, perchè voglio ricordare che noi abbiamo un bilancio approvato e ritengo che ci siano le condizioni per portare a termine il lavoro che ho iniziato. Non mi dimetto, anche se la tentazione è forte, e così si chiude tutto e andiamo tutti a casa». Tendas ha preso la parola dopo aver incassato le contestazioni dei suoi oppositori e dei suoi ex alleati. Dalla minoranza ci avevano pensato Giuliano Uras, (Udc), Salvatore Ledda (Idee rinnovabili), Tonino Falconi (Oristano Bene comune): non un voto sull’assestamento, quanto la presa d’atto di una sfiducia verso un’azione poltica ormai depotenziata. Le accuse, le stesse già rivolte nelle passate sedute: un sindaco accentratore, nessuna condivisione con il Consiglio. L’invito a dimettersi per riprendere un barlume di dignità, glielo hanno rivolto diversi consiglieri: e non è cambiata la posizione dei quattro ex esponenti di maggioranza Mariangela Massenti (che pure aveva votato a favore del bilancio), Giampaolo Lilliu, Stefano Mureddu, e Marco Piras.

Non è servita neanche la descrizione dell’assestamento di bilancio fornita dall’assessore Giuseppina Uda, che ha ricordato come lo scioglimento del Consiglio sia una misura eccezionale, che difficilissimamente la Regione manda avanti. Ma qua c’è una norma di cui tenere conto; e a lei e al sindaco le accuse del consigliere Peppi Puddu(Udc): «Avete la stessa arroganza dell’inizio, anzi, l’avete costruita». Prima del voto finale, ha ripreso la parola Tendas: «Ritengo dovremmo arrivare alla fine della legislatura, questo ci consentirebbe di portare a termine le cose che abbiamo iniziato. E dico a quelli che sono entrati in Consiglio con noi, che se la Regione ci darà la possibilità di farlo, faremo ogni tentativo per portare al termine la legislatura». Ma sembra ci creda solo lui. E oggi già si cercherà di capire i tempi della Regione per quello che sembra essere il dopo Tendas.

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