La Nuova Sardegna

Oristano

Pineta sotto attacco, cinque focolai

di Simonetta Selloni
Pineta sotto attacco, cinque focolai

Pomeriggio di lotta alle fiamme nella borgata marina del capoluogo. Poi il rogo si è spostato lungo la Cabras-Riola

27 agosto 2016
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ORISTANO. Cinque focolai per aggredire la pineta di Torregrande, quindi un sesto focolaio che probabilmente non ha nulla a che fare con gli altri ma si sa, gli incendiari, una volta presi dal sacro (?) fuoco, non lesinano le risorse. E così ieri pomeriggio l’intero apparato antincendi, lo stesso reduce dai due giorni infernali di lotta alle fiamme tra Planargia e Montiferru (ne parliamo in questa stessa pagina), si è rimesso in pista per tenere sotto controllo il rogo che ha minacciato la pineta di Torregrande, per poi spostarsi lungo l’asse Cabras-Riola Sardo e lì, grazie alla tempestività degli interventi, morire miseramente. Il bilancio dei danni non è pesante, questa volta; almeno non in termini di danni provocati alla pineta, in particolare all’eucalipteto che si trova andando verso il porto industriale. Danni contenuti anche tra Cabras e Riola Sardo, dove il focolaio è partito da una strada di penetrazione agraria per poi estendersi a un frutteto e ad alcuni oliveti, senza peraltro distruggerli. Infine, ultimo atto di un pomeriggio fuori da ogni logica, ammesso che una logica incendiaria ci sia, è stato il rogo dietro il campo sportivo di Cabras. Quattro canne spelacchiate e ora bruciacchiate.

I focolai. Quattro punti per accerchiare la pineta di Torregrande. Il tour di fuoco degli imbecilli di turno ieri sera vicino al capoluogo, è iniziato al Pontile, per poi spostarsi, con tre focolai ben distinti, all’eucalipteto. Incendi attivati in rapida successione: nessun innesco riconoscibile come tale, probabilmente sono bastate banali sigarette, un pezzo di carta al quale è stato dato fuoco, qualche cerino ben sistemato. E mentre le prime fiamme si sprigionavano, e l’apparato antincendi veniva già allertato, l’incendiario (o gli incendiari, forse più d’uno) si spostava verso Cabras. Qui un altro rogo, poi un altro ancora.

L’intervento. Un meccanismo ben collaudato non ha dato il tempo alle fiamme di creare seri problemi. Il coordinamento non conosce pause, e così dal Centro operativo della base della Forestale a Fenosu è partito l’elicottero B3. Da terra, sono arrivati i Vigili del fuoco, Ente foreste, Protezione civile, Forestale. Almeno trenta uomini impegnati in una lotta ben organizzata, mentre anche nel capoluogo arrivava il fumo e l’odore acre dell’incendio. Dalla spiaggia di Torregrande, in tanti hanno assistito alle rapide incursioni dell’elicottero nel mare, per pescare l’acqua da buttare in pineta.

Il bilancio. Come si diceva, questa volta i danni sono limitati. Le indagini della polizia giudiziaria avviate. C’è da chieredersi che senso possa avere tutto questo. Anche l’anno scorso, la pineta di Torregrande era stata attaccata dai piromani alcune volte. Così, senza una logica apparente. Una prima risposta agli imbecilli del cerino, lha sicuramente data la professionalità dell’apparato che si oppone ai distruttori.

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