La Nuova Sardegna

ARCIDANO. Ne hanno cura come se fossero dei figli: arrivano armati di detergenti e spugnette, si coccolano le loro beneamate con lo sguardo e gongolano per l’ammirazione che esse suscitano tra i passanti. Gli appassionati possessori di auto d’epoca sono un popolo a sé, con regole e linguaggio proprio. Ieri mattina una folta delegazione di questo popolo si è trovata a San Nicolò Arcidano, per un raduno che è iniziato lungo il viale che costeggia il curatissimo parco pubblico (qualche amministratore di Comuni più grandi dovrebbe prendere esempio). L’organizzazione era quella di un manipolo di amanti delle quattro ruote, i soci del Team kart Arcidano, supportati da amministrazione comunale, dalla Pro loco e dal Vandre bar. Il Primo raduno regionale di auto e moto ’epoca ha visto sfilare alcune “signore” che hanno fatto la storia dell’automobilismo, mezzi meccanici che hanno rivoluzionato i costumi e le abitudini, come la 500 o la Vespa, oggetti del desiderio di 50 anni fa come una Lancia Flavia, le prime utilitarie come la Topolino, supersportive come la Lancia Delta integrale che dominò il mondo dei rally. E poi tante auto e moto che hanno fatto parte della vita quotidiana delle persone non più giovani e che continuano a appassionare ancora oggi anche i più giovani.

Ma lo spettacolo nello spettacolo, come spesso accade, è quello offerto dalle persone. Gli appassionati, siano essi proprietari di auto costosissime o di vecchi camion, o siano essi semplici spettatori. È curioso captare le discussioni su spinterogeni e freni a tamburo, su portiere della Lancia che si chiudono quasi da sole e quelle dell’Alfa che «ci volevano tre persone per spingerlo». Quelli che cambierebbero la propria 500 d’epoca con un mostro da rally e quelli che, nostalgicamente, lodano il livello di finiture delle auto italiane di fascia alta di un tempo.

Si respira l’aria di barbecue nel parco, di chiacchiere senza pensieri. Una domenica di relax, voluta con passione da Gianni Sanna, cuore e anima del Teamkart Arcidano, uno che i vent’anni li ha tyrascorsi da un pezzo, ma che non ha perso entusiasmo per tutto quello che ha motore e ruote e che ancora si diverte, con la sua monoposto Predator, a fare un controsterzo in più, a limare un decimo qui e là in pista o in salita, a fare vivere lo spirito delle auto tanto amate.