La Nuova Sardegna

Oristano

Fasce fluviali: respinto il ricorso

di Cristina Diana
Fasce fluviali: respinto il ricorso

Terralba, il Tribunale delle acque dice no al Comune. I vincoli restano in vigore

01 giugno 2016
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TERRALBA. Il Tribunale delle Acque non salva la cittadina dai vincoli dell’edilizia. Il foro di Roma che si occupa di controversie legate alla gestione delle acque si è espresso ieri in merito al ricorso presentato dal Comune nel 2013 contro l’adozione da parte della Regione del Piano stralcio per le fasce fluviali, respingendo le richieste dell’amministrazione. Il tribunale quindi non ha condiviso i motivi della protesta del Comune contro il Piano e tutto ciò che questo aveva stabilito resta perciò invariato e in vigore.

Sfumano quindi le speranze degli amministratori e della cittadinanza di vederlo annullato e con esso di veder sparire i vincoli all’urbanistica e all’edilizia che impediscono di costruire nuovi edifici nel 90 per cento del territorio.

Diversi i motivi che hanno portato il tribunale a respingere il ricorso. «Noi abbiamo contestato la procedura adottata dalla Regione per redigere il piano, senza il coinvolgimento degli enti locali – ha spiegato il sindaco Pietro Paolo Piras –. Il tribunale ha però ritenuto che fosse giustificato questo comportamento della Regione a causa dell urgenza del provvedimento e per la sicurezza pubblica, che è l’obiettivo del Piano stralcio, e anche per quanto riguarda le procedure di calcolo del rischio adottate dalla Regione, da noi contestate, il tribunale ha ritenuto che non ci fossero elementi per ritenerle non valide o contraddittorie, perciò ha respinto il nostro ricorso».

Questo è solo il primo di due ricorsi presentati dal Comune, ma visto che il contenuto del secondo ricorso è il medesimo, ci si attende che il tribunale respinga anche quest’ultimo.

Tanta la delusione per questo esito da parte degli amministratori e della cittadinanza, che speravano di vedere annullati i vincoli sul territorio con una sentenza del tribunale, senza dover attendere la conclusione dei lavori di messa in sicurezza, per i quali i tempi sono lunghi e incerti.

«Naturalmente speravamo che l’esito fosse un altro, ma questa purtroppo è la decisione del tribunale e dobbiamo farcene una ragione», commenta Pietro Paolo Piras.

Ora l’amministrazione dovrà decidere in accordo con i legali del Comune cosa fare. Dovrà, nel dettaglio, decidere se proseguire con un’ulteriore azione legale sperando che ci sia un esito diverso, rischiando però di mettere così in discussione i finanziamenti ottenuti per la messa in sicurezza del territorio oppure se abbandonare la strada dei tribunali e proseguire sulla via dei lavori, grazie ai finanziamenti ottenuti, via che però si prospetta purtroppo lunga da percorrere e dall’esito ancora difficile da prevedere.

Scelte delicatissime che l’amministrazione dovrà prendere nei prossimi giorni.

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