La Nuova Sardegna

Oristano

Mercato provvisorio, prime lamentele tra operatori e clienti

di Michela Cuccu
Mercato provvisorio, prime lamentele tra operatori e clienti

Spazi stretti e gran caldo per mancanza di climatizzazione Ma molti sono fiduciosi e sperano nella nuova struttura

01 maggio 2016
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ORISTANO. La prima cosa che ti dicono tutti, operatori e clienti, è che aspettano «il nuovo mercato». Sabato è giorno di spesa “grande”, di provviste magari un po’ più consistenti dato che Oristano è città che non ha perduto la tradizione del pranzo della domenica, quello che si fa in famiglia, magari con qualche ospite e con le pietanze migliori. Anche ieri era un sabato “di spesa” e c’era più gente fra i banchi della sede provvisoria di via Cimarosa. È qui che la maggioranza (qualcuno nel frattempo ha trovato collocazioni diverse) degli operatori del Mercato comunale di via Mazzini si è trasferita intanto che vanno avanti i lavori di ristrutturazione dello stabile storico.

Fare un bilancio, a poche settimane dal trasloco, non è semplice, neppure per i più ottimisti. «Certo, questa sede non è poi così male: è pulita, ma i disagi ci sono», ti dicono subito gli operatori che tuttavia, mantengono l’ottimismo.

Il primo problema è quello che ieri facevano notare gli stessi clienti: mancano ancora i condizionatori. Faceva caldo, ieri al mercato malgrado la temperatura esterna non fosse esattamente estiva. «L’impianto di condizionamento serve e lo faremo al più presto», è la risposta immediata degli operatori. Che in generale, però non si mostrano sfiduciati. «Tutto sommato non va male – diceva ieri Carlo Deligia, titolare di una delle due rivendite di pane che si trovano all’ingresso della struttura – certo, il nostro obbiettivo è il “nuovo” mercato di via Mazzini». Rispetto al passato le cose sembrano andare meglio, i locali sono puliti e ordinati e sicuramente non fatiscenti. Ma gli spazi sono decisamente ridotti e in giornate come il sabato, il problema si faceva sentire.

«Però dobbiamo tirare avanti – diceva ieri Stefano Leoni, giovane produttore di ortofrutta – e poi infondo, questa collocazione è carina, ci si può stare». C’è però un problema che un po’ tutti segnalano: il trasloco ha causato la perdita di qualche cliente. «Paradossalmente qualche vecchio cliente non sa ancora dove trovarci – spiegava Piero Fadda, macellaio – ma credo sia davvero prematuro fare dei bilanci. Siamo ancora in fase di “rodaggio”, alla fine le cose si assesteranno, in meglio, speriamo».

È il reparto pescheria dove invece, si incontrano i più scontenti. «Inutile nasconderlo: le vendite sono scese», spiegavano ieri alla pescheria “Mulargia” «Molti vecchi clienti non sono più tornati, speriamo di non averli persi». Gianfranco Belvisi è rappresentante degli operatori del reparto. «Questa collocazione ci sta penalizzando enormemente – dice – ci sono disagi per noi, ma anche per i clienti che alla fine, rischiamo di perdere». Secondo Belvisi la sistemazione del reparto pescheria, da sempre uno dei più frequentati al mercato comunale di via Mazzini «È poco agevole. Siamo praticamente nascosti in quest’angolo, tanto che molti clienti non sanno come rintracciarci», dice. Eppure la pescheria ha un ingresso diretto sulla via: «Ma se devi fare la spesa e fai il giro dagli altri reparti, si arriva da noi dopo aver percorso quasi un labirinto», spiegano altri operatori del reparto. Anche qui, il problema è lo stesso dell’intera struttura: lo spazio, estremamente ristretto. «La gente quasi non riesce a passare», fanno notare i rivenditori «e far la spesa scomodi non piace a nessuno». E poi c’è il problema delle celle frigorifere, con i ventilatori rivolti verso lo spazio di vendita. «Per questo reparto le celle sono state collocate nel posto peggiore: sarà dura lavorarci per un anno e mezzo», conclude Belvisi.

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