Coltivatore di marijuana condannato a dieci mesi
BONARCADO. Non sette chili, ma quattro. Dal conto ci sono da togliere un po’ di erbacce e altri tipi di colture che di effetti sutpefacenti non ne regalano, ma per il resto tutta quella la canapa...
BONARCADO. Non sette chili, ma quattro. Dal conto ci sono da togliere un po’ di erbacce e altri tipi di colture che di effetti sutpefacenti non ne regalano, ma per il resto tutta quella la canapa indiana era pronta per regalare un po’ di sballo a chi l’avesse fumata. È per questo che è stato condanno a dieci mesi, venti giorni e diecimila euro di multa, Gian Mario Pippia. Apicoltore di 57 anni, in quest’ultimo periodo ha fatto parlare alquanto di sé e non soltanto per l’ultima vicenda giudiziaria.
In precedenza era stato protagonista di una sparizione misteriosa: a maggio aveva fatto perdere le proprie tracce per tre settimane, salvo poi ricomparire all’improvviso e senza dare spiegazioni particolari di quel che gli era accaduto.
Poi, ad inizio autunno, i guai giudiziari, con i carabinieri che vanno a controllare un campo che Gian Mario Pippia seguiva molto da vicino. E il motivo era ben chiaro: lì vi coltivava la canapa indiana. E infatti ai suoi polsi scattarono le manette dopo che i carabinieri effettuarono il blitz. Arrestato e processato per direttissima, ha affrontato varie udienze sino a quella conclusiva di qualche giorno fa, quando è arrivata la condanna che è stata molto meno pesante di quella richiesta dal pubblico ministero Andrea Chelo. Quest’ultimo aveva infatti sollecitato una pena di tre anni, quattro mesi e 40mila euro.
L’avvocato difensore Riccardo Schirò aveva comunque tentato di arrivare all’assoluzione, spiegando che al campo dove la marijuana cresceva florida avevano accesso tante altre persone. Non è andata così, ma, rispetto al rischio corso, Gian Mario Pippia può tirare un sospiro di sollievo. (e.c.)