La Nuova Sardegna

Oristano

Serbatoio idrico tra erbacce e degrado

La commissione consiliare ispeziona la camera di raccolta delle acque e le sorgenti

24 marzo 2016
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ORISTANO. L’emergenza è passata, i riflettori però restano accesi. Quanto mai sgradita è stata la doppia settimana senza acqua potabile, che le polemiche continuano ancora oggi dopo che la situazione è tornata alla normalità. Ieri mattina la commissione comunale, presieduta dal consigliere Peppi Puddu, ha fatto una gita fuori porta interessata. Assieme agli altri componenti della commissione, Giannella Urru, Salvatore Ledda e Giampaolo Lilliu ha ispezionato sia le sorgenti a Santu Lussurgiu sia la camera di raccolta a Seneghe.

È quella finita nel filmato dell’altro consigliere Marco Piras poi proiettato durante una seduta del consiglio comunale. Le condizioni non erano apparse delle migliori e così la commissione ha voluto valutare dal vivo il “paziente”. E non è che siano brillati gli occhi ai quattro che, nell’ispezione, sono stati accompagnati da un dipendente comunale, dal capitano Bruno Manca della polizia locale e da alcuni addetti di Abbanoa che, da quando Oristano ha deciso l’adesione diversi anni fa, è il proprietario di tutto il sistema idrico che approvvigiona la città e le frazioni, oltre ad alcuni paesi dei dintorni.

Lo spettacolo non è stato certo dei migliori. Ci sono tracce di recenti pulizie in alcuni tratti, per il resto più che ciò che funziona è saltato agli occhi ciò che non funziona. Alcuni locali della camera di raccolta non sono infatti accessibili e tutto intorno ci sono piante, erbacce e radici che impediscono di capire se le più elementari norme igieniche siano rispettate. Nelle vicinanze ci sono carcasse di animali morti, mentre altri vivi e vegeti pascolano tranquillamente. A proposito della vegetazione, questa potrebbe essere la causa prima di alcune infiltrazioni che potrebbero far arrivare del fango nelle vasche di raccolta dell’acqua, vicino alle quali non manca anche qualche rifiuto come batterie per automobili.

Insomma, «C’è qualcosa che non va – dice Peppi Puddu –. Abbanoa non presta l’attenzione che dovrebbe per il deposito per cui, anche se l’emergenza è passata, l’attenzione resta alta. Il prossimo passo della commissione sarà quello di convocare i vertici di Abbanoa per un’audizione. Ci dovranno anche spiegare perché delle tre fonti, solo una approvvigiona la camera di raccolta. Perché l’acqua non arriva più?». Forse il problema va risolto a monte. (e.c.)

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