La Nuova Sardegna

Oristano

Rovinati da un mutuo ora accusano la banca

di Michela Cuccu
Rovinati da un mutuo ora accusano la banca

La storia di una coppia che gestisce un bar in un centro dell’Oristanese «Secondo il perito che ha controllato i conti sono stati aggiunti costi non dovuti»

06 febbraio 2016
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ORISTANO. «Non riuscivamo a pagare più le rete del mutuo e per questo abbiamo chiesto e ottenuto di bloccarlo per diciotto mesi. Nel frattempo abbiamo fatto fare una perizia della pratica e abbiamo scoperto che la banca, in dieci anni, ci aveva fatto pagare 30mila euro in più. Adesso abbiamo presentato un esposto perché quei soldi sono i nostri e li rivogliamo indietro».

Francesco e Chiara, marito e moglie, entrambi sulla cinquantina, non volevano credere alle parole del perito quando, qualche mese fa, disse chiaramente: «Qua c’è stata usura, dovete intervenire». Facile a dirsi, difficile da capire. «Nella banca avevamo riposto tutta la nostra fiducia e i progetti futuri per la nostra famiglia - spiegano - anzi, il progetto: costruirci la casa dato che fino ad allora vivevamo in affitto».

Due figlie, che all’epoca frequentavano ancora le scuole elementari, un bar in paese, ben avviato dove entrambi lavoravano ma niente casa. «Avevamo qualche risparmio, insufficiente per costruire la casa. Così, dieci anni fa abbiamo chiesto e ottenuto un mutuo da 90mila euro. Mutuo a tasso variabile, spiegano, con gli importi che possono cambiare a seconda degli andamenti del mercato finanziario. «Dopo un paio d’anni però, gli importi di ogni rata erano lievitati, saluti dalla cifra iniziale di 440 euro a più di 700. Per fortuna, nel frattempo, è intervenuto il Governo con la legge sui mutui per la prima casa e gli importi sono diminuiti - raccontano - eppure, i conti non tornavano, per questo abbiamo chiesto informazioni in banca che ci ha risposto che era tutto regolare. Poi, la perizia ha dimostrato il contrario».

Per due volte Chiara e Francesco hanno tentato, inutilmente una negoziazione presso la Camera di commercio. «La banca - spiegano - non si è mai presentata, sostenendo di non aver praticato nessuna forma di usura. Per questo ci siamo rivolti al Tribunale».

Usa dire che i problemi non vengano mai fa soli e questo è un esempio classico. Già, perché nel frattempo, è subentrata la crisi. «Troppi nostri clienti hanno perduto il lavoro, di conseguenza, gli incassi del bar sono diminuiti drasticamente - spiegano - insomma: non riuscivamo più a pagare il mutuo. Nel frattempo anche mantenere agli studi la figlia maggiore era diventato un lusso. Lei ha smesso di frequentare l’università».

Fra qualche mese si saprà se il Tribunale deciderà di chiamare in giudizio la banca con l’accusa di usura. «Fra poco però scadrà anche la proroga che ci è stata concessa e noi dovremo riprendere a pagare le rate del mutuo che sicuramente, saranno gravate dagli interessi maturati in tutto questo periodo. Se non paghiamo, scatterà il pignoramento e poi, perderemo anche la casa, praticamente già pagata per intero».

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