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La truffa del debito pubblico

L'ex ministro Paolo Ferrero parla del suo libro "La truffa del debito pubblico"
L'ex ministro Paolo Ferrero parla del suo libro "La truffa del debito pubblico"

L'ex ministro Paolo Ferrero parla dei nostri soldi. Appuntamento all'Unla alle 17.30

07 dicembre 2015
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ORISTANO. Da ministro è stato osservatore privilegiato della politica economica italiana ed europea. Da dirigente e oggi da segretario di Rifondazione comunista è stata una delle voci fuori dal coro quasi unanime di chi per anni ha ritenuto che la politica dell’austerità fosse l’unica praticabile per salvare l’Italia dalla bancarotta.

Oggi, dopo varie manovre economiche che non hanno migliorato la situazione della bilancia pubblica, le argomentazioni di Paolo Ferrero, l’ex ministro della Solidarietà sociale del secondo governo Prodi, trovano ancora più forza e vigore.

Le ha esposte nel libro dal titolo quanto mai esplicito “La truffa del debito pubblico” ovvero come dice il sottotitolo: come finanziare gli speculatori con i soldi dei cittadini facendoli anche sentire in colpa. E proprio il libro e i suoi temi di politica economica sono al centro della serata organizzata dall’associazione Peppino Impastato e dal Centro Servizi Culturali Unla che nei suoi locali di via Carpaccio ospita Paolo Ferrero alle 17.30 di oggi.

A dialogare con l’ex ministro, sarà il collega giornalista della Nuova Sardegna, Enrico Carta, mentre a coordinare l’appuntamento sarà Tore Meli, esponente oristanese di Rifondazione.

Cosa c’è da scoprire nel libro e nelle parole di Paolo Ferrero? Ad esempio che il debito pubblico dello Stato italiano non sarebbe generato dalla spesa pubblica. Per quanto venga ripetuto che è tutto colpa degli sprechi, la verità va ricercata da tutt’altra parte. Secondo Paolo Ferrero, le responsabilità sono vecchie di più di vent’anni, da quando la Banca d’Italia è stata resa autonoma costringendo così lo Stato a mettere nelle mani degli speculatori l’intero debito pubblico nazionale.

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