La Nuova Sardegna

Oristano

La città sfiorata dal ciclone giorni di attesa e timore

La città sfiorata dal ciclone giorni di attesa e timore

Il sindaco Tendas ha disposto la riapertura delle scuole per la giornata di oggi Situazione nella norma nei centri colpiti dal Ciclone Cleopatra nel 2013

02 ottobre 2015
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ORISTANO. La violenza e la forza della natura si è scaricata in gran parte di fronte alle coste oristanesi, sul mare e quindi a distanza dai luoghi più colpiti del Ciclone Cleopatra del 2013. Dopo la notte di attesa, tra mercoledì e giovedì, si temeva una pioggia eccezionale per il pomeriggio di ieri. La pioggia è arrivata, sotto un cielo grigio e compatto, ma non con l’intensità temuta. A guardare il percorso compiuto dal fronte nuvoloso, sia nella notte tra il 30 settembre e il primo ottobre e sia nel pomeriggio di ieri, si vede chiaramente che le nubi più compatte e pesanti, così come l’attività elettrica più intensa, si sono tenute lontano dalla terraferma. A Oristano normali acquazzoni d’autunno. Tanto che nel tardo pomeriggio, viste anche le prospettive per la giornata di oggi, il sindaco Tendas ha deciso di revocare l’ordinanza di chiusura delle scuole. Riapre anche l’università e vengono riattivati i servizi dell’Asl.

Fuori dal capoluogo, un breve viaggio fatto nel pomeriggio tra i centri più colpiti dall’alluvione del 2013, si è rivelato come un tour autunnale in paesi segnati dall’attesa e dal timore. A Solarussa la zona bassa del paese, quella più colpita due anni, si presenta tutto sommato in condizioni normali. Qualche pozzanghera ti misura abbondante, qualche rivolo che scorre robusto, ma nulla più. I canali che passano a ridosso nel paese scorrono placidi e non sembrano costituire un pericolo. Ma la giornata è lunga e bisogna attendere almeno la notte per sentirsi del tutto fuori pericolo.

Situazione simile anche a Terralba: là dove, due anni fa, la strada si era trasformata in un fiume, con i soccorritori che si erano dovuti muovere di casa in casa con i gommoni, tutti è tranquillo, anche se la tensione è palpabile tra la gente che scruta il cielo d’acciaio.

Anche a Uras, dove nel 2013 ci fu anche una vittima, tensione alta, ma situazione tranquilli.

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