La Nuova Sardegna

Oristano

Rete ospedaliera, botta e risposta su Ghilarza e Bosa

Augusto Cherchi (PdS) risponde al sindaco di Paulilatino «Difendo tutti i centri della Provincia, nessuno escluso»

18 agosto 2015
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BOSA. Tirato in ballo dal sindaco di Paulilatino Domenico Gallus durante la manifestazione di Ghilarza in difesa dei servizi del presidio ospedaliero del Guilcer, non si fa attendere la replica del consigliere regionale Augusto Cherchi. Il sindaco aveva criticato l’assenza dell’esponente politico del Partito dei Sardi, alla manifestazione sulla difesa delle strutture di Ghilarza e Bosa nell’ambito della sanità oristanese. «Tra tutte le assenze la più clamorosa è del consigliere regionale Augusto Cherchi, di Bosa, che invece ha salvaguardato il suo presidio. I territori dovrebbero essere uniti, non disgregati», aveva detto Domenico Gallus in un passaggio del suo discorso di fronte all’ospedale Delogu, Pronta la risposta di Cherchi. «La mia assenza è stata determinata unicamente da impegni non rinviabili. Mi dispiace che Domenico Gallus utilizzi un argomento così delicato per fare lotta di appartenenza e alimentare dissidi fra territori che invece devono lavorare insieme per risolvere i problemi», risponde Augusto Cherchi. Il consigliere regionale del PdS ricorda i suoi interventi sulla sanità della provincia. «Occupandomi da tempo di sanità nell’intera provincia, già due mesi fa in una riunione al Delogu con il personale ho discusso delle possibili linee di indirizzo della delibera regionale». Premesso quindi che «il deficit complessivo della sanità in Sardegna è molto alto tocca ormai quota 400 milioni di euro , situazione evidentemente non più sostenibile», e che «occorre pensare ad una sanità dinamica, che soddisfi le reali esigenze dei cittadini garantendo sicurezza ed efficienza» per Augusto Cherchi l’ospedale di Ghilarza «È una struttura che si è conquistata una posizione specifica, l’unico che in Sardegna fa Week e Day Surgery pura, produce numeri importanti e da risposte alle popolazioni servite. Quindi, al pari di altre strutture in zone disagiate, va mantenuta efficiente nell’ambito delle esigenze della sanità oristanese». Altra questione quella sull’A.G. Mastino di Bosa «dove il disagio non verrebbe evidentemente mitigato dall’istituzione dell’elisoccorso«, il parametro che per ora, alla luce della proposta della Regione, farebbe mantenere alla struttura la qualifica di ospedale di base in zona disagiata. Per Augusto Cherchi insomma il Mastino, elisoccorso o meno «anche alla luce delle disposizioni ministeriali, deve comunque mantenere i servizi attuali: Pronto Soccorso, un reparto di medicina con minimo venti posti letto, di chirurgia per interventi in Week e Day Surgery con reperibilità del personale per le urgenze». Le linee della delibera regionale sulla riorganizzazione sanitaria «vanno in parte riviste, corrette e specificate. Il dialogo d'altronde è aperto, e sono certo che l’ospedale di Bosa non verrà ridimensionato».

Alessandro Farina

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