La Nuova Sardegna

SEDILO. Il Comune non ci sta a pagare anche per conto degli insolventi. Nuovi sviluppi del contenzioso tra un cittadino di Quartu Sant’Elena e l’ente locale, che nel 2003 fu trascinato davanti al tribunale insieme alla Provincia di Oristano e a un’impresa di Pattada per rifondere i danni conseguenti a un incidente automobilistico avvenuto alle porte del paese. L’amministrazione allora in carica si era opposta in giudizio ma il tribunale civile aveva dato ragione alla vittima del sinistro avvenuto su un tratto sconnesso della strada provinciale per Noragugume, dove all’epoca era in corso un intervento sulla condotta idrica commissionato dal comune ed eseguito dalla ditta del sassarese. La sentenza emessa nel 2014 costringeva i due enti pubblici e il titolare dell’impresa a pagare in solido una somma complessiva di 23mila euro, ma a un anno di distanza l’automobilista di Quartu è tornato alla carica esigendo dall’ente intermedio e dall’amministrazione sedilese il pagamento della quota mai sborsata dalla ditta di Pattada. Dopo aver versato quasi ottomila euro a titolo di risarcimento danni e aver rimborsato le spese processuali, il Comune rischia ora di vedersi accollare anche la metà del debito a carico dell’imprenditore insolvente. Constata l’inadempienza della ditta costruttrice, la controparte ha pensato di rifarsi sui soggetti più affidabili esigendo più di 3.600 euro da ciascuno di loro. Una richiesta che però l’amministrazione locale non intende assecondare. Il Comune, infatti, tenterà di ribaltare l’esito della causa civile che lo vedeva coinvolto in qualità di stazione appaltante dei lavori che avrebbero provocato il dissesto stradale all’origine dell’incidente. Il primo atto è stato formalizzato dalla giunta due giorni fa con il conferimento a un legale dell’incarico di ricorrere in appello contro la sentenza emessa dal tribunale civile di Oristano il 17 luglio del 2014.(m.a.c.)