La Nuova Sardegna

Oristano

Sfratto sospeso, la famiglia Floris spera

Sfratto sospeso, la famiglia Floris spera

Santa Giusta: ieri mattina mediazione tra sindaco, maresciallo dei carabinieri e ufficiale giudiziario

18 luglio 2015
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SANTA GIUSTA. L'Ufficiale giudiziario ha concesso due mesi e qualche giorno di tempo all'ex imprenditore di Santa Giusta Giuseppe Floris che ieri doveva essere sfrattato dalla casa alla periferia del paese dove vive assieme a un figlio paraplegico immobilizzato sulla sedia a rotelle e alla moglie disabile.

La decisione è il frutto di una breve trattativa alla quale hanno partecipato anche il sindaco del paese Antonello Figus e il maresciallo dei carabinieri. La richiesta di rinvio dello sfratto è stata accolta in considerazione delle condizioni di salute dei destinatari del provvedimento. Anche il capofamiglia infatti è in condizioni di salute molto precarie, tanto che due giorni fa il medico personale gli aveva firmato un foglio di ricovero in ospedale.

Nella pratica, come ha raccontato il sindaco Figus, il rinvio dello sfratto al 24 settembre concesso dall'ufficiale giudiziario potrebbe anche essere utile a trovare una soluzione alternativa al dramma. È stata infatti ventilata la possibilità che un familiare possa partecipare alla vendita giudiziaria in calendario per il 16 settembre e riacquistare la casa. Se questa possibilità non dovesse andare in porto, il sindaco Figus ha comunque assicurato nel frattempo l'impegno dell'amministrazione comunale per trovare un tetto alla famiglia Floris e impedire che tre persone malate finiscano sulla strada.

In attesa dell'arrivo dell'ufficiale giudiziario, Giuseppe Floris, convinto indipendentista, aveva ricevuto la solidarietà di un gruppo di amici impegnati come lui nella battaglia per l'indipendenza della Sardegna e attivi anche nei movimenti antisfratto. Alcuni di loro hanno anche sollecitato l’ex imprenditore a chiedere l’annullamento dell'asta giudiziaria. Una norma mai presa in considerazione finora dai giudici di Oristano, ma già applicata in diversi Tribunali prevede infatti la cancellazione delle aste quando il prezzo di vendita del bene pignorato scende sotto il 50 per cento del suo valore reale. E questo è il caso della famiglia Floris. Dopo cinque aste andate deserte, il prezzo di vendita è sceso infatti da 180 mila a 58 mila euro. (fgp)

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