La Nuova Sardegna

Oristano

Volontari e cittadini, per il dormitorio il bilancio è positivo

di Michela Cuccu

Un punto d’appoggio pubblico per chi ha perso la casa La solidarietà del quartiere per gli ospiti è quasi quotidiana

20 giugno 2015
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ORISTANO. Una signora che bussa al portoncino della palazzina situata proprio dietro la chiesa dedicata a Sant’Efisio. Ha con se una teglia: «È pasta al forno, l’ho preparata a casa per la cena dei vostri ospiti». La scena si ripete quasi quotidianamente in via Sassari, a Su Brugu, dove, da qualche tempo, funziona il centro di accoglienza per i senzatetto, il “dormitorio” che il Plus ha attivato, dandolo in gestione al Coordinamento delle associazioni di volontariato “Domus”.

La solidarietà del quartiere è proprio il segno più bello di come la città abbia accolto positivamente la realizzazione di un servizio atteso per anni. Ovvero, una struttura pubblica che potesse accogliere coloro che, senza altra possibilità, sono costretti a dormire all’aperto, dentro un’automobile, nei casi più fortunati. L’assessore alle Politiche sociali, Maria Obinu, conferma: «Gli operatori ci hanno riferito della solidarietà dei vicini e questo è confortante. Dimostra che abbiamo intrapreso la strada giusta, ma, soprattutto, che Oristano non è una città diffidente».

In realtà fin dall’inizio la generosità degli oristanesi non si era fatta attendere, se si considera che, ad esempio, arredo e corredi sono stati forniti da privati, aziende che non si sono tirate indietro di fronte all’opportunità di partecipare al progetto. Vengono dalla Città, ma anche dai paesi vicini a dormire, uomini sfortunati che non hanno una casa e nemmeno la possibilità di affittare una stanzetta.

Così il dormitorio, sistemato in una palazzina di due piani, all’angolo con via Palmas, con cinque camere da letto capaci di ospitare fino a dodici persone, è diventato rapidamente un punto di riferimento importante.

«Molto merito va sicuramente ai volontari che vi operano e assicurano il funziamento della struttura – dice ancora l’assessore – una formula che funziona tanto che stiamo pensando di affidar loro anche la gestione della struttura che intendiamo realizzare dedicata ai mariti separati. In questo caso non si tratterebbe della sola ospitalità notturna, ma estesa all’intero arco della giornata, dando la possibilità agli ospiti di portare con sé anche i figli. È un problema serissimo sul quale stiamo lavorando con molta attenzione».

Ma il dormitorio sta diventando quasi un esempio da seguire. Ogni notte nella palazzina di via Sassari, sono in media otto gli ospiti, con punte anche di 11 persone. «E siamo solo d’estate – riflette l’assessore Obinu – non è difficile immaginare che durante l’inverno l’utenza possa aumentare ulteriormente».

L’assessore racconta come siano stati accolte anche persone provenienti da Cagliari, accolte - spiega Maria Obinu – perché in quel periodo avevamo posti letto a disposizione, Mi chiedo però cosa accadrà quando, fra qualche mese, probabilmente, le richieste di un posto per trascorrere la notte aumenteranno. Non è una ipotesi peregrina – conclude l’assessore – se si considera come la povertà, soprattutto in questa parte della Sardegna, sia in fortissimo aumento. E dovremo trovare risposte. Non sarà facile».

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