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Conferimento del latte: la coop allevatori si divide

Conferimento del latte: la coop allevatori si divide

SEDILO. In più di mezzo secolo hanno superato indenni difficoltà di ogni tipo. Hanno retto all’onda d’urto delle crisi più gravi che hanno investito il settore zootecnico e affrontato con spirito...

28 dicembre 2014
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SEDILO. In più di mezzo secolo hanno superato indenni difficoltà di ogni tipo. Hanno retto all’onda d’urto delle crisi più gravi che hanno investito il settore zootecnico e affrontato con spirito unitario problemi di natura burocratico-legale che qualche anno fa li aveva portati a risorgere dalle loro stesse ceneri sotto una nuova denominazione sociale, la Caos.

Un nome, un presagio, perché dopo tante battaglie comuni i soci della Cooperativa allevatori ovini sedilesi si sono divisi. Non un divorzio: separati in casa, ma pur sempre disuniti. Le divergenze di vedute sarebbero sorte al momento della scelta dell’acquirente del latte. L’opzione lanciata dal vecchio direttivo non ha incontrato il consenso della maggioranza e in quel momento sono nate le contrapposizioni.

La cronistoria: siamo ai primi di dicembre e sono in corso le trattative con gli industriali e le cooperative di trasformazione per tentare di vendere il prodotto al prezzo più remunerativo. Il cda presieduto da Giampiero Marceddu espone ai soci l’offerta avanzata dalla Lacesa di Bortigali, che pare abbia garantito un corrispettivo più alto rispetto al prezzo di mercato (fissato intorno a 1,05 centesimi), ma che avrebbe previsto il conguaglio solo nel 2016. Una parte dell’assemblea non ha trovato le condizioni contrattuali vantaggiose, altri soci sì. Per molti, però, lo slittamento di un anno del saldo è un’ incognita, un rischio che non possono permettersi di correre data la situazione economica e gli alti costi aziendali da sostenere.

A quel punto il fronte si spacca: il direttivo si dimette e insieme a una trentina di soci sottoscrive il contratto con la Lacesa, ma con l’intenzione di restare nella Caos. L’assemblea elegge il nuovo consiglio d’amministrazione designando Paolo Carboni alla guida dell’impresa collettiva, nominando vicepresidente Antonio Giovanni Carta, cassiere Gianpaolo Niola, consiglieri Salvatore Meloni e Antonio Mula. I

l nuovo cda sonda il mercato e fa le sue proposte. La maggioranza opta per Auricchio, che avrebbe prospettato il conguaglio del prezzo del latte a ottobre 2015. Quella all’interno della Caos ha tutta l’aria di una coabitazione forzata. La convivenza tra i 92 allevatori durerà fino a quando l’ assemblea, che per ora ha congelato il caso, non prenderà una posizione netta decidendo se espellere o meno i 35 soci che hanno intrapreso una strada diversa. «Lo statuto ci permette di conferire altrove o di trasformare, ma non stiamo lasciando la cooperativa» si giustifica qualcuno. «Siamo in democrazia, la decisione è lecita. Ma lo spirito cooperativistico dov’è?» domanda uno dei 57 soci di maggioranza.

Maria Antonietta Cossu

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